Un murale al giorno (toglie la malinconia di torno)

Iniziamo oggi una nuova rubrica: La chiameremo “Un Murale al giorno”. E come dice il titolo ogni giorno, salvo rarissime eccezioni (questo è il mio impegno, chissà se riuscirò ad essere coerente), posterò un’opera di street art, possibilmente visualizzandola anche nel contesto urbano in cui è inserita.

Cominciamo con lo street artist Hogre; l’opera che presentiamo stasera, 1 luglio 2014, era il fiore all’occhiello del Centro Sociale “Omnia sunt Communia” ex fabbrica ( in via dei Sabelli, nello storico quartiere di S.Lorenzo a Roma) occupata per essere sottratta alla speculazione edilizia. Purtroppo questa volta ha vinto la più bieca speculazione: nel mese di agosto del 2013 il sito è stato sgomberato dalla forza pubblica, posto sotto sequestro e successivamente restituito alla proprietà; ora del fabbricato non resta più nulla, è stato quasi completamente abbattuto ed il murale si affaccia, ormai in bilico, nel vuoto. Sicuramente è destinato a scomparire a breve termine ma noi ne conserveremo gelosamente la memoria.

Hogre ha scandito il mio primo incontro con la street art e ne sono rimasto culturalmente affascinato; è un artista misterioso e tiene fortemente all’anonimato. Non ha la pretesa di definire come “arte” i suoi lavori; avvicina le sue opere alla musica: non è necessario tradurla in parole, la si ascolta e basta!

 

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