Red Lab, nuovo Rinascimento

Questo centro di aggregazione sociale non finirà mai di sorprenderci, e domani ne avremo la conferma. Qualche giorno fa è entrata prepotentemente un’opera datata 1597, originariamente dipinta (in doppia copia) olio su tela e montata, tutte e due le volte, su di uno scudo convesso in legno di fico.

Al Red Lab è diventata murale, opera dello street artist Beetroot; personalissima la sua tecnica realizzativa delle opere ma ancor più personalissimo il suo stile pittorico che lo affianca ai più accreditati e conosciuti artisti contemporanei emergenti. Prepara il muro con vari strati di stucco, vi stende poi una lunga serie di colori cominciando dai più chiari per finire con quelli scuri. A questo punto, munito di trapano ed una miriade di punte di tutti i tipi e formati, scava letteralmente sul fondo da lui precedentemente preparato finché non porta alla luce lo strato di colore che gli occorre per far emergere, come per incanto, i personaggi, da lui in questo modo rivisitati, dell’arte rinascimentale. Ecco quindi la sua interpretazione dell’opera di Michelangelo Merisi, più conosciuto col nome di Caravaggio.

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l’opera

zoomata sul punto di fuga:

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ed infine l’inserimento nell’ambiente:

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Medusa sorvegliata dalle opere di Bol 23, Giulia Alvear Calderon, Leo Moroh e Poki 

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