Un murale al giorno (toglie la malinconia di torno) /180

Oggi vogliamo testimoniare al mondo l’ottusità mentale di una amministrazione comunale che, in barba ai bisogni reali della gente, si schiera dalla parte dei palazzinari di bassa lega ed avalla lo sgombero dei Centri di Aggregazione Sociale. Siamo ormai purtroppo abituati a veder cadere sotto l’intervento della forza pubblica prima e degli operai muniti di piccone poi quelle oasi di cultura tirate su faticosamente dall’impegno quotidiano di giovani  e meno giovani cittadini che si ribellano nel vedere la desertificazione del territorio cittadino che ammette solo sale bingo, supermercati, centri commerciali e garage sotterranei sovrastati da alveari spacciati per miniappartamenti.

All’alba di ieri 7 maggio le forze dell’ordine si sono presentate a Scup, la palestra popolare di via Nola, spazio sociale occupato a Roma, non solo per sgombrarlo. Due ruspe della proprietà hanno cominciato ad abbattere muri e vetrate così da rendere completamente inagibile lo stabile. Gran parte di Scup, in pochi minuti, è diventato un mucchio di macerie. Peccato, perché proprio in questi giorni fervevano i preparativi per festeggiare il suo terzo compleanno, ed invece è passata la legalità ed ora non resta che il deserto.

Noi, nel nostro piccolo, vogliamo ricordare questo Centro di Aggregazione Sociale, anche dal punto di vista artistico ed ecco alcune delle opere di street art che custodiva.

Non siamo in grado di comunicare la paternità delle prime due opere (la prima presenta l’acronimo “TO/LET”) e ce ne scusiamo con gli autori; la terza è di Alice Pasquini.

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