Un murale al giorno (toglie la malinconia di torno) /258

L’opera che presentiamo oggi è apparsa da un paio di giorni in via di Porta Portese a Trastevere, di fronte a Largo degli Ascianghi, dove c’è uno dei cinema più famosi della Roma Culturale, il “Nuovo Sacher”.

Il muro non è nuovo a solenni esposizioni, basta citare il faccione di JBRock, ormai a tutti gli effetti cittadino stabile di quell’arcata ricavata nella parte destra del lungo muro, intoccato ed intoccabile, la Pietà Pasoliniana di Ernest Pignon-Ernest (vedi Murale al Giorno numero 184 del 17 maggio 2015) che ha avuto meno fortuna ed è ormai scomparsa.

Veniamo ora all’argomento del murale di oggi; si tratta di un poster, un pezzo dalle dimensioni enormi, sei metri per tre; gli autori sono il collettivo Robocoop che ama rivisitare grandi dipinti, specie del Rinascimento, aggiungendovi ad arte elementi architettonici propri dell’età contemporanea. (vedasi in proposito i Murali al Giorno numero 129 e 130 rispettivamente del 6 e 7 febbraio 2015, 203 del 14 giugno 2015 e 242 del 29 gennaio u.s.).

L’opera di oggi presenta il bellissimo quadro, “Costruzione di un edificio”, realizzato da quel genio fiabesco che risponde al nome di Piero di Cosimo, fiorentino, pittore eccentrico vissuto a cavallo dei secoli XV e XVI. Il quadro, di proprietà del The John and Mable Ringling Museum of Art di Saratoga in Florida, mostra una gru con l’argano mosso da una ruota con la quale viene issata una statua sulla balaustra della balconata dell’edificio in costruzione. È un esempio di macchina da costruzione più complessa che viene raffigurata da Piero di Cosimo insieme agli attrezzi più comuni: squadre, compassi, trivelle, tenaglie, succhielli, sgorbie, asce e per il lavoro degli scalpellini: mazzuoli, mazze, bocciarde, scalpelli, verghe.

Nella rivisitazione del collettivo Robocoop, l’edificio in costruzione viene sostituito dal moderno Edificio delle Poste costruito nel 1935 in via Marmorata a Roma, Rione Testaccio (poco lontano dal muro espositivo), su progetto dell’architetto Adalberto Libera, leader del movimento italiano di architettura razionale.

Libera, famoso anche per essere il padre del Palazzo dei Congressi dell’EUR di Roma, nella progettazione degli edifici, non lasciava nulla al caso; per prima cosa l’edificio doveva rispondere in pieno alle esigenze della sua funzione, poi doveva essere esposto secondo l’asse che gli permettesse di sfruttare al massimo la luce ed il calore irradiati dal sole, essere quindi perfettamente rispettoso dei rapporti geometrici e della stessa sezione aurea. Nel palazzo delle poste molto particolari sono i motivi ad incrocio di diagonali delle due parti estreme dell’edificio e gli conferiscono un’eleganza straordinaria.

Vediamo ora come si presenta l’opera realizzata da collettivo Robocoop

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l’opera

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particolari

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l’ambiente espositivo, reale

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l’ambiente espositivo, come sarebbe potuto essere

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