Per luoghi misteriosi /23

Ieri, usciti dal mulino industriale, visto che eravamo vicini, siamo andati a visitare un rudere agricolo, uno di quei tanti casali abbandonati da ormai tanto tempo in virtù del miraggio impiegatizio affermatosi a Roma a partire dall’inizio del secondo dopoguerra e culminato nell’abbandono totale dell’Agro Romano a cavallo degli anni ottanta e novanta del secolo scorso.

A testimonianza della intensa attività produttiva di quell’immenso territorio agricolo che circonda la Città Eterna, restano una miriade di casali incastonati qua e là, principalmente sulla sommità di piccole collinette, dove si svolgeva la vita familiare di fattori e contadini che producevano frutta e verdure, allevavano animali da cortile; il tutto per sfamare la sempre più numerosa popolazione di una Roma dedita all’impiego statale, al turismo, al commercio e ai servizi.

Il casale che visitiamo questa sera è un po’ particolare; letteralmente fatiscente, con il piano superiore completamente privo di tetto, è stato scelto da un signore, come sua dimora. Inutile dire che le condizioni di vita di questo personaggio che ha scelto liberamente di vivere così, pur di stare in assoluta libertà, sono al limite di ogni considerazione. Non porte, non finestre, solo qualche coperta appesa ad una corda dà un po di intimità alla vita di chi vive qui. Acqua non ce n’è; per approvvigionarsi, questo signore, che ci accoglie con una dignità che non ha pari, deve andare sulla vicina strada e attingere ad un rubinetto, che sta lì forse miracolosamente. Fuori, in piccolo orticello, appena accennato, dove quattro piante di cetrioli spiccano con i loro piccoli fiori giallo canarino.

Se, dopo aver visto le immagini che seguono, qualcuno volesse recarsi al sito e visitarlo, lo faccia con umiltà, rispetti il luogo e soprattutto questo signore, dal sorriso disarmante

e soprattutto ancora  gli porti in dono qualcosa, vestiti, cibo, qualche sigaretta; ciò lo farà ancora più felice.

Lo scopo della nostra visita a questo casale, era quello di verificare se avessero fondamento le notizie circa la presenza di tre pezzi, incantevoli volti di donna, realizzati dallo specialista per eccellenza di questa branca: 0707. Di un pezzo avevamo visto anche l’immagine incastonata in un incantevole cornice bucolica fatta di erbe lussureggianti e relativo gregge di pecore. Dopo aver rispettosamente salutato l’ospite, siamo passati attraverso il suo ambiente cucina

E poi su di corsa per quel che resta della scala per salire al piano superiore a visitare le tre stanze che ospitano gli altrettanti pezzi realizzati da 0707. Vediamoceli tutto d’un fiato

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