Un murale al giorno (toglie la malinconia di torno) /464

Domani, a S.Lorenzo, storico quartiere di Roma, forse il più famoso e il più carico di storia, sarà donato ufficialmente ai cittadini un immenso murale realizzato da Guerrilla Spam. Il quartiere, nel 1943 fu sacrificato sull’altare della guerra e pagò un prezzo altissimo in termini di distruzione, ma sopratutto in termini di vite umane. Durante un bombardamento, che doveva distruggere la forza offensiva dei nazifascisti in ritirata colpendo esclusivamente gli scali ferroviari (principalmente il Tiburtino e il S.Lorenzo), effettuato dagli alleati il 19 luglio ma che colpì indiscriminatamente tutta la zona est di Roma, compresi i popolosi quartieri che la componevano, il tributo del quartiere fu di oltre 1500 morti e 4000 feriti. A distanza di 75 anni, per tenere vivo il ricordo di quell’infamia subita dalla popolazione inerme, che ricordiamo in quel quartiere fu sempre orgogliosamente ostile alla barbarie fascista, un muro che sovrasta i resti di un palazzo bombardato e risistemato alla bell’e meglio, è stato affrescato con un trittico che da domani sarà, per l’osservatore di passaggio, un monito e allo stesso tempo una speranza per un futuro migliore.

Fissiamo il sito dal punto di vista mappale: siamo in via degli Equi, nel tratto tra le incrocianti via dei Sabelli e via degli Aurunci.

Guerrilla Spam è un progetto Artistico cui partecipano un consistente gruppo di persone con uno “zoccolo duro” di quattro elementi composto di due artisti operativi, un filosofo e un architetto.

Come sopra accennato, scopo primario del progetto intrapreso a S.Lorenzo era quello tenere vivo il ricordo del sacrificio cui era stato costretto, suo malgrado, il quartiere, ma nel progettare la realizzazione del pezzo che fra poco vedremo e descriveremo, gli autori hanno ritenuto riduttiva una semplice commemorazione di quanto accaduto nel 1943, e hanno stabilito di alzare l’asticella e ampliare gli orizzonti facendo un parallelo tra quello che accadde allora qui e ciò che oggi sta continuando a succedere in altre parti del mondo che non sono S.Lorenzo.

Passiamo ora a vedere separatamente i componenti del trittico per arrivare poi ad una visione d’insieme; iniziamo con la parte che sta a sinistra del’osservatore. Vi sono rappresentate le rovine della chiesa di S.Lorenzo

la parte sinistra del murale

Passiamo alla parte che sta a destra; lì c’è una piccola moschea in fiamme e le donne che fuggono, il posto rappresentato potrebbe essere, per esempio, il Medio Oriente.

la parte destra del murale

Oltre alla distruzione dei bombardamenti, un altro elemento è comune: le vittime, tante e incolpevoli. Sotto entrambi i pezzi si staglia un feretro composto  che simboleggia le vittime innocenti delle guerre, ovunque esse siano: a sinistra quelle romane, a destra quelle di gente con un altro colore della pelle, centinaia di migliaia nel mondo, ma ovunque uguali di fronte alla morte.

L’ultima parte del trittico, quella centrale, è connessione fra quelle laterali ed è la parte, diciamo così, pacifica; vi è rappresentata una figura di equilibrio che può essere identificata in una madonna nera, una figura materna che accoglie nel suo grembo tante figure diverse, ognuna delle quali rappresenta una popolazione del mondo. Nelle tre nicchie superiori, quella a sinistra presenta architettonicamente una volta a botte elemento primario dell’edilizia romana; quella a destra presenta un arco carenato che nasce in Asia per le nicchie del Budda e che ha influenzato lo sviluppo dello stile gotico in europa. Nella nicchia centrale si staglia un “Nodo di Salomone”, simbolo dell’unione, auspicio per una futura unione dei popoli, un desiderio che nel mondo si possa convivere senza fare guerre, senza odiare, senza ammazzare la gente!

la parte centrale del murale

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Siamo ora pronti per vederci completo l’immenso murale realizzato da Guerrilla Spam:

Un grazie a tutto il gruppo e in particolar modo ai due artisti operativi che qui vediamo mentre, sotto il cocente sole del caldissimo settembre romano, lavorano alacremente all’opera:

       

       

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l’ambiente espositivo

scorcio del quartiere

vista da via dei Sabelli

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p.s.- un particolare ringraziamento a “Ferrovecchio” di via dei Sabelli 32 che ci ha consentito di superare ogni ostacolo che si opponeva alla ricerca dell’immagine perfetta del murale

 

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