Un murale al giorno (toglie la malinconia di torno) /470

Il murale di questa sera siamo andati a registrarlo al Pigneto, piccola enclave freak del quartiere Penestino-Labicano di Roma. Il Pigneto è famoso per essere una delle zone più frequentate dai giovani romani, specie nelle serate dei fine settimana; negli anni passati (parliamo degli anni 50/60/70) poi è stato meta fissa delle avanguardie culturali che hanno parecchio smosso le acque di un’Italia sorniona e bigotta.

Uno dei più famosi tra gli artisti che oltre il Pigneto visse a contatto con le realtà popolari della zona est di Roma, fino alla estrema periferia che si appoggiava al neonato Grande Raccordo Anulare, fu Pier Paolo Pasolini. La strada per eccellenza che lo vide attore e che ora lo rivendica a gran voce è via Fanfulla da Lodi. Lì l’uomo più colto del novecento italiano è stato ricordato nel corso degli anni con varie manifestazioni culturali e con alcuni murales. In particolare è stato visto con l’occhio di due famosi street artist romani, Maupal e Omino 71 (vedasi in proposito il murale al giorno 223 del 26 novembre 2015). Di recente ci ha provato anche No Art (suoi i murali al giorno 365 del 3 gennaio 2017 e 321 del 13 settembre 2016); e proprio lì, vicino ai pezzi di Maupal e Omino 71 ha realizzato la sua interpretazione del grande Pier Paolo Pasolini; eccola

Pasolini visto da No Art

passaggi

visione d’ambiente che compendia tutti e tre i pezzi pasoliniani

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E visto che ci siamo interessati a No Art, presentiamo anche questa volta un suo altro pezzo, realizzato alla fine dello scorso aprile sulla Circonvallazione Casilina, sempre al Pigneto

Gabriella Ferri vista da No Art

      

l’ambiente

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