Un murale al giorno (toglie la malinconia di torno) /475

Questa sera eravamo indecisi se passare col nostro murale al giorno altre campane del progetto “Gallerie Urbane”, o il nuovo pezzo apparso su un muro di Torpignattara, opera di una collaborazione di Diavù con Lienzo Urbano, uno collettivo artistico formato dal duo Liane Daza (ricordate Firmina Daza nel più bel libro del mondo?) e Dave Beltrán;  abbiamo valutato anche di passare nuovi pezzi apparsi sul muro libero del parcheggio di via Renato Cesarini. Poi ci è giunta la notizia che il grande maestro aveva portato a termine il suo faraonico pezzo e allora abbiamo dovuto rivedere tutti i nostri progetti. Chiediamo scusa agli artisti appena citati ma presto porremo rimedio alla nostra mancanza.

E veniamo al pezzi di oggi, veramente forte, eccolo:

il pezzo del grande artista

Beh, ora scendiamo nei particolari e per una volta liberiamoci del “Nos Majestatis”.

Si caro grande artista, questo è il pezzo che ho l’onore di passare questa sera; dimmi, caro grande artista, come ci si sente, dopo essere stati più volte censurati dal potere, quando si fa il salto della barricata e tu stesso, spalleggiato dai tuoi bravi, hai censurato il mio operato. La mia fotografia sicuramente non è arte, non l’ho mai preteso, ma lo sostengo con vigore: è cronaca, informazione e la mia informazione è libera, mai nessuno è riuscito ad imprigionare le mie idee, mai nessuno potrà dirmi cosa fotografare e cosa non fotografare e soprattutto ciò che faccio non ha che il solo scopo di diffondere tra la gente il concetto di bello, un po di conoscenza, ma sì, anche un pizzico di cultura, se mai ne sono capace. E tutto quanto lo faccio per prima cosa nell’assoluto rispetto di tutti gli attori dell’ambiente, iniziando proprio dagli street artist, quelli veri, di cui ne ho sempre degnamente e con tenacia protetto la privacy e l’anonimato.

Mai, mai e poi mai, ho tratto vantaggio economico dal mio operato, anzi, e ne è testimone un amico comune, vero rivoluzionario sì lui, che è riuscito a mantenere in piedi il suo centro culturale, anche grazie ai proventi del mio libro sulla street art nei centri di aggregazione sociale, persona che probabilmente non potrai più annoverare fra i tuoi amici.

Ma scendiamo nei particolari del pezzo

      

la parte superiore a sinistra                                                                    la parte superiore a destra

      

sotto a sinistra                                                                                            sotto a destra

Minacciare spalleggiato da scherani, nel loro territorio poi, è da vigliacchi, da presuntuosi; troppo bello crearsi un’immagine di artista rivoluzionario dalla parte dei poveracci, degli oppressi e poi essere il primo oppressore del pensiero e dell’operato altrui, ovviamente quando sei ben protetto.

Ultima cosa: su questo blog passano artisti che hanno fatto della strada il veicolo per trasmette alla gente il proprio pensiero, sicuramente meno bravi e meno famosi di te; qualcuno sarà pure mediocre, qualcuno farà di questo il proprio mestiere. Tutti però sono gente schietta, con le loro contraddizioni e con una umanità che rende il mondo della street art un paradiso rispetto all’onda di nulla che avvolge la nostra società. Per loro qui ci sarà sempre posto, per gli altri no, assolutamente no!

Ad majora!

 

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