Articoli precedenti interessanti il sito visitato: 103, 104, 109, 113, 114, 120, 121, 130, 136, 142, 152
Torniamo dopo oltre un anno a visitare un luogo misterioso; si tratta forse del sito meglio conservato fra quelli, ben 77, da noi frequentati nel corso della folle avventura alla ricerca delle migliori espressioni dell’arte ipercontemporanea. La lunghezza del tempo intercorso fra questo articolo e il precedente, che risale, se non erriamo, allo scorso mese di settembre, è legato a molti fattori; da una parte impegni improcrastinabili ci hanno troppo distratto dai nostri obiettivi, dall’altro c’è stato anche il contributo dell’assenza di uno stato di salute ferreo, eh sì, purtroppo anche gli anni cominciano a pesare. Al tutto si è aggiunto poi un periodo, come dire, molto magro per il mondo della street art che sta facendo i conti con un inquinamento generale del settore dovuto all’irrompere di personaggi che con l’arte di strada, con il graffitismo, con la sensibilizzazione del viandante non hanno nessuna correlazione. Siamo del parere, e lo ribadiamo fortemente, che la strada non sia un album sul quale attaccare santini.
Ma veniamo alla visita di oggi; l’avevamo presa in considerazione una settimana fa, quando era apparso in rete un pezzo a noi subito apparso superlativo. Mentre ce lo gustavamo, abbiamo riconosciuto il sito dove era stato realizzato; quindi è scoccata la scintilla e oggi siamo passati all’azione.
Ed ecco ciò che abbiamo trovato:
“Abuse” scritto dal maestro Orgh, è una riflessione sul fatto che, visto ciò che sta succedendo nel mondo, l’uomo tende ad abusare di ciò che ha a disposizione. Il puppet che, per il suo fascino prorompente, sembra uscito dal cine-fumento messicano Coco è stato invece realizzato dal writer Zarkoner, per la prima volta in missione a Roma.
Vediamoci ora i due componenti del pezzo in maniera distinta.
______________________________________________________________________
Allarghiamo ora il campo e inseriamo il pezzo nell’ambiente e ecco che appare un alto pezzo, ancora perfetto, di Orgh che abbiamo già visto nell’articolo 120, di oltre 4 anni fa.
_____________________________________________________
E basta girare la testa che ci troviamo circondai da altri pezzi, anch’essi perfettamente conservati, di Nina che già abbiamo visto negli articoli 114 e 120. Rinfreschiamoci la memoria!
___________________________________________________________
Per oggi è tutto, ma rimanete collegati e a stretto giro, perché domani presenteremo un altro pezzo apparso di recente su un muro libero e guardandocelo scopriremo una vera e propria curiosità.