Per luoghi misteriosi /150

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Lo scorso fine settimana ci siamo interessati, andando in trasferta, a una murata di cui circolavano alcune immagini sul web che ci avevano colpito per la loro forza. La murata in questione aveva occupato un muro libero reso tale dall’amministrazione di una cittadina del basso Lazio; gli onori di casa li aveva fatti una Crew del posto: l’Hawana Family, già da noi incontrata in vari siti abbandonati visitati negli anni scorsi. Armati di tutto punto ci siamo arrivati nel primo pomeriggio di una giornata uggiosa che minacciava di aprire da un momento all’altro le cateratte del cielo.

Giunti sul posto abbiamo provveduto immediatamente a registrare tutti i pezzo realizzati su quel muro; poi ci siamo resi conto che quel muro formava un quadrato di circa un centinaio di metri di lato e che al suo interno vi era una vecchia struttura idraulica. Si trattava insomma di un sollevatore (uno, di ACEA, già lo abbiamo visitato a Roma), quel marchingegno idraulico che serve a trasferire (sollevare insomma) l’acqua potabile su un alto serbatoio a forma di fungo da dove poi viene agevolmente distribuita, per caduta, agli edifici circostanti, ubicati anche a distanza relativamente ragguardevoli. Il sollevatore in questione aveva tutta l’aria di essere abbandonato; con molta probabilità, le nuove tecnologie lo hanno reso obsoleto e superato come struttura vantaggiosa ai fini della distribuzione idrica. Dai due cancelli d’ingresso, rigorosamente sbarrati si potevano vedere tutta una serie di graffiti realizzati al suo interno: roba datata, abbastanza sbiadita, ma interessante dal punto di vista artistico.

Lo stimolo a entrare si è fatto rapidamente strada nelle nostre menti e dopo accurata indagine conoscitiva abbiamo trovato, come dire, il tallone d’Achille di quel muro e, in quattro e quattr’otto, ci siamo ritrovati dentro. Ecco tutto, o quasi, quello che abbiamo trovato. Ovviamente della murata realizzata all’esterno, ne parleremo dettagliatamente con il prossimo articolo.

Ruotiamo intorno al pilone formato da cinque lastre di cemento armato posizionate a stella. ogni faccia è una tela.

Non conoscendo i writer del posto, non azzardiamo attribuzioni; l’unico writer della zona di cui conosciamo lo stile, e qui di pezzi da lui realizzati ce ne sono diversi, è Zer. Lo abbiamo già incontrato in altri luoghi abbandonati della zona. Siamo comunque disponibili a dare la giusta attribuzione dei pezzi che presentiamo, basta che ci vengano segnalati dai nostri lettori; in tal caso provvederemo rapidamente ad aggiornare l’articolo.

Iniziamo ora la rassegna dei pezzi presenti sul muro di recinzione; ricordiamo che si tratta dello stesso muro che, sul lato esterno, sostiene la murata che ci vedremo domani.

Ci avviciniamo al luogo di uscita; prendiamo la mira per altri due scatti.

Beh, già che ci siamo, diamo un’occhiata al sollevatore.

Un pensiero su “Per luoghi misteriosi /150

  1. Articolo davvero bello, mi fa davvero piacere leggere ciò essendo un giovane artista di Cisterna.
    Siccome ho letto che potete integrare con i nomi dei writer presenti nel muro, cito:
    Wame, Seok, Smine, Spam, Sone, Slaed.

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