Jim Avignon, artista di origini tedesche, divide la sua vita tra Williamsburg, Brooklin e Berlino che lascia spesso per andarsene a dipingere murales per il mondo. Artista veramente controcorrente, ha preso spesso iniziative tali da rivoluzionare i canoni dell’arte così come la conosciamo noi, dal valore delle opere alla loro sacralità: una sua mostra di 800 opere fini gratuitamente, una ventina di anni fa, ad altrettanti clienti che ne fecero richiesta, e alcuni anni prima durante un’altra mostra dipinse un’opera al giorno per poi distruggerla la sera stessa. Artista eclettico Avignon non disdegna di scrivere libri o di fare musica, è molto apprezzato anche dall’economia che conta: infatti gli è stato commissionato di dipingere perfino quadranti di orologi Swatch e code di aeroplani. Jim Avignon è un esponente della “Modest Art” basata sul principio che ogni oggetto è apprezzabile perché proveniente dal lavoro umano; tutto ciò che è frutto del lavoro dell’individuo è arte, e quindi gli esseri umani vivono immersi nell’arte e nella cultura da esso derivante.
L’opera prodotta dall’artista, in Via dei Pisoni sulla parete esterna del primo locale underground del Quadraro, rimanda alla espressione pittorica di cento anni fa: la figura femminile richiama subito alla memoria Amedeo Modigliani e contemporaneamente le tecniche cubiste.
Particolare dell’opera di Jim Avignon.
Particolare dell’opera di Diavù posta in Via del Lentuli sul muro di contenimento della salita di Via Tuscolana verso il Mandrione.
Particolare dell’opera presente al Giardino dei Ciliegi.
Altro particolare dell’opera presente al Giardino dei Ciliegi.
Diavù si cimenta nella tecnica dello stencil policromo (a più strati) ritaendo Gino Scarano, storico barbiere/cantante del Quadraro, che, figlio d’arte, cominciò il mestiere a sette anni fingendo di radere Totò che era cliente del padra. Negli anni dello splendore di Cinecittà è stato il barbiere, ma di più ancora, un amico dei più grandi attori italiani, da Sordi a Manfredi, da Giuliano Gemma a Franco Franchi, e poi Anna Magnani, Monica Vitti, la Carra e Pier Paolo Pasolini. Quando non rade qualcuno, ama passare il tempo suonando e cantando in un angoletto della sua barberia.
Ritratto di un barbiere cantante.
Questa opera è stata affissa nottetempo affianco alla porta della sua bottega ed è stata da lui molto apprezzata.
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