Un murale al giorno (toglie la malinconia di torno) /52

Oggi è domenica, 21 settembre; facciamo un salto a S.Basilio, quartiere popolare dell’estrema periferia est di Roma, sulla Tiburtina, dopo il carcere di Rebibbia. Il quartiere è salito alla ribalta in primavera per l’attuazione del progetto Sanba che prevede, nell’ambito di un grosso progetto di riqualificazione del quartiere, anche il ripristino dei muri fatiscenti dei palazzi (in quota ATER) con enormi murales di cui qualcuno è già passato per il progetto “FotografiaErrante”. Sono così apparsi murales realizzati da grandi artisti del calibro di Agostino Iacurci e Liqen. L’altro giorno è apparso, come per miracolo, un grande murale realizzato da Blu, sì, proprio lui, quello che anche i grandi critici d’arte (vedasi Caroli nella trasmissione Che tempo che fa di Fazio) annoverano tra i grandi del settore, alla stregua di Keith Haring e Banksy. Lui ha realizzato un dipinto per commemorare l’uccisione del giovane Fabrizio Ceruso (di Tivoli) colpito negli anni ’70 nel corso di una manifestazione tenutasi nel quartiere in difesa delle famiglie occupanti le case. Blu ha rappresentato, a modo suo, un San Basilio che spezza un lucchetto per rompere le catene dell’oppressione e in basso un gruppo di poliziotti che si trasformano lentamente in pecore e maiali (metafora?). E’ successo il finimondo, nel volgere di alcune ore si è scatenato un’altro grande temporale anticulturale a cui, negli ultimi tempi, siamo stati abituati ad assistere a Roma (dopo quello dell’avvenuta rimozione dello stencil rappresentante Francesco superpapa e della scultura abusiva “Omaggio a Mondrian” che se ne è stata sul belvedere Romolo e Remo  per almeno un paio di mesi senza che nessun solerte uomo del potere si accorgesse della sua esistenza – autori Maupal del primo e Francesco Visalli della seconda). Tutti i benpensanti hanno gridato allo scandalo: non si può descrivere la polizia con toni di questo tipo, hanno detto, ovviamente bisogna parlarne solo bene perché la polizia, quando fa ordine pubblico sta sempre dalla parte del giusto. E proprio qui sta l’errore, spesso, sia nel corso degli anni ’70 (io ne sono testimone oculare) che oggi, spesso la polizia non ha fatto ordine pubblico, ma ordine privato, manipolata da chi gestisce il potere, spesso politico o economico, che poi sono la stessa cosa, ma anche, come in questi casi, culturale. Sembra di essere tornati indietro di seicento anni e più, quando bigottamente, e non solo nelle chiese, gli affreschi ed i quadri realizzati dai più grandi artisti di tutti i tempi venivano ricoperti a forza di pennellate da drappi e vestiti di second’ordine per coprire qualche seno o qualche vulva o pisello. Non sono riuscito a fotografare l’opera così come l’aveva realizzata Blu, qualche solerte individuo (e pensare che a Roma per accedere ad una risonanza magnetica ci sono tempi di attesa superiori ad un anno! per non parlare poi della endemica mancanza di servizi nel quartiere di S.Basilio), nel giro di alcune ore, aveva già fatto il proprio dovere; io l’opera, il giorno dopo, l’ho travata così; chi volesse vedere l’originale è invitato a cliccare su un qualsiasi motore di ricerca “Blu a S.Basilio”.

2014-09-21a

l’opera

2014-09-21b     2014-09-21c

particolare “settore assediati”     –     particolare “settore assedianti”

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