Il 7 aprile scorso, con il murale al giorno numero 160, avevamo presentato l’incipit di un’opera dedicata alla vita di Pierpaolo Pasolini; ci troviamo in via Galeazzo Alessi, nella storica Torpignattara, porzione del più grande quartiere istituzionale che risponde al nome di “Tuscolano”. Il grande murale che riempie la parete cieca di un piccolo condominio di tre piani, si espone al sole nelle ore del primo pomeriggio e lo accompagna fino al tramonto; ed è in quel periodo che il grande affresco mostra tutta la sua potenza, infatti, le ombre sapientemente disegnate dall’artista, Nicola Verlato, emergono alla grande, dando all’opera una strabiliante tridimensionalità: sembra di essere, in un proscenio classicheggiante, veramente di fronte ad un candido gruppo marmoreo realizzato con la pietra di Botticino. Danno una drammaticità unica al tutto il bianco ed il nero bronzato, unici colori usati per realizzare il murale.
Nei giorni scorsi il murale è stata completato; per chi non avrà la possibilità di poterlo visitare di persona, oggi ne daremo un meticoloso resoconto fotografico.
l’opera e l’ambiente
Ed ora una serie di scatti che mette in risalto la meticolosità certosina di Nicola Verlato, virtuoso del pennello, nel rappresentare anche i più piccoli particolari dell’opera. Lui, abituato a dipingere su tela, non si è lasciato minimamente impressionare dalle dimensioni del muro ed ha portato a termine, in meno di un mese, la sua titanica opera che ripercorre in senso verticale tutta la vita di Pasolini che, ucciso, cade nel girone infernale mentre dall’alto in basso scorre rapidissima la sua vita, dalla figura del suo assassino circondato da giornalisti e carabiniere alle scene di “Salò o le 120 giornate di Sodoma”, per arrivare alle tre figure più importanti per la sua formazione culturale in età giovanile, la madre, Petrarca ed Ezra Pound.