Ringraziamo Monsieur Sax, belga di Dinant, che con la sua ingegnosa invenzione ha fatto sì che Coltrane ci deliziasse con le sue grandi suonate Jazz. John Coltrane, ritenuto unanimemente il più grande sassofonista della storia del Jazz, fu attivo negli anni ’50 e ’60 e visse da protagonista il passaggio storico dal Bebop al Free Jazz quando esplosero, negli Stati Uniti, le lotte per l’affermazione dei diritti dei neri che espressero grandi personaggi quali Martin Luther King e Malcome X.
Il 17 luglio ricorreva l’anniversario della morte di questo virtuoso del sassofono; lo street artist Ex Voto (vedasi “un murale al giorno” numero 163, 170 e 176) ha voluto celebrarlo realizzando una serie di poster, 5 per la precisione, che sono stati esposti sul muro di recinzione della Casa del Jazz in quello splendido scenario che sono le mura Aureliane della città di Roma, in via di Porta Ardeatina. Siamo all’estremo nord del quartiere Ostiense; il sito è un bellissimo complesso di tre edifici con parco annesso, costruito nella seconda metà degli anno 30 del secolo scorso sui resti di una villa seicentesca; appartenuto ad un esponente della famigerata banda della Magliana, nel 2001 fu confiscato ed assegnato al Comune di Roma che ne ha fatto per l’appunto la casa del Jazz, con un auditorium, una mediateca, una biblioteca e vari locali da intrattenimento.
l’esposizione al completo
Ed ora facciamo una carrellata delle singole opere dove dominano quattro spazi temporali della vita di Coltrane, dall’adolescenza alla maturità artistica:
Veniamo all’ambientazione espositiva; via di Porta Ardeatina è una strada poco frequentata, lontana dalla confusione e dal caos che contraddistinguono quella chiassosa città che è Roma: