Questa grande e mastodontica fabbrica abbandonata meriterebbe maggiore attenzione da parte nostra; invece ci troviamo sempre a dover rincorrere le novità che vi compaiono, presentarle trascurando spesso pezzi apparsi silenziosamente o trovati, essendo lì praticamente da sempre, in quel labirinto che sono i suoi fabbricati a volte difficilmente perlustrabili per presenza di rifiuti a cumuli, di vegetazione spontanea sempre più aggressiva, di abitazioni improvvisate di senza tetto nonché di pericolose trappole fatte di buche aperte su sotterranei anch’essi stracarichi di immondizie più disparate. E come al solito, questa sera ci troviamo a presentare ai frequentatori del progetto FotografiaErrante l’invasione pacifica avvenuta recentemente ad opera di tre amici writers, cui si è aggiunta dopo qualche giorno la timida presenza di Pier the Rain. Promettiamo che nell’imminente dedicheremo un’altra visita a questo luogo carico di pathos per vedere quali altri pezzi sono custoditi nei suoi meandri. Buona visione!
Pepotchko
Hos
Ivan Fornari
dove sono esposti
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i volti di Pier the Rain
in primo piano
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Ecco infine un pezzo scovato in quello che prima era un privè di un residente temporaneo; porta i segni del tempo ma anche quelli della sua bellezza.