Il “Sotoportego” è un passaggio di collegamento fra due strade ricavato direttamente da un edificio cui non è stato realizzato, o nei casi estremi, è stata eliminata la porzione del piano terra. Il sotoportego è uno degli elementi più caratteristici della città di Venezia; lì sono importantissimi perché quasi sempre sono l’unico passaggio di accesso ad una piazzetta, il caratteristico “Campiello”. Un’altra particolarità: nei sotoporteghi sono presenti piccole edicole contenenti immagini sacre, bassorilievi o immagini di personaggi storici e non, molto conosciuti nel quartiere.
Tutta questa premessa per dire che anche a Roma ci sono alcuni di questi “Sottoportici”; ma al contrario di Venezia essi sono molto anonimi, spesso ridotti a vere e proprie discariche e, quando va bene, come nel nostro caso, veri e propri garages multipiano. Oggi siamo andati al Rione S.Eustachio, per la precisione in vicolo Sinibaldi; lì che uno dei rari sottoportici di Roma; eccolo:
ecco gli ingressi dai due lati al sottoportico di vicolo Sinibaldi
In mezzo al groviglio di motociclette parcheggiate come formiche su di un lato ci sono nascosti alcuni gradevoli poster realizzati da un gruppo di street artist romani che da un po’ di tempo sono un tutt’uno nell’effettuare vere e proprie escursioni espositive. Muniti di robusti guanti abbiamo anche provveduto a spostare alcuni motoveicoli onde permettere una più agevole ripresa fotografica dei pezzi esposti. Andiamo quindi in ordine di ritrovamento:
esotico e esuberante ballerino realizzato da Aloha Oe
tra le moto
_______________________
Proprio di fronte, sull’altra parete, libero quindi da ostacoli che un vistoso poster di Stoker
il muro espositivo
________________________________________
Ci spostiamo infine di alcuni metri e torniamo a rovistare fra le motociclette; troviamo presto una piccola collettiva:
il pesce umano è di Fishes Invasion, il fantasma monoculo è di Stoker, il volto innamorato è di K2m, il papero skater è di Cardillo