Un murale al giorno (toglie la malinconia di torno) /428

Domenica scorsa, con la complicità del nostro informatore del giorno, siamo andati a “Garage Zero“; per chi non lo conoscesse si tratta di una galleria artistica underground sui generis che si trova in una area abbandonata, ma sarebbe meglio una subarea visto che si tratta di un ambiente sotterraneo che in origine probabilmente avrebbe dovuto ospitare una autorimessa o cosa simile. Siamo dalle parti di Largo Spartaco, per la precisione in via Treviri; si tratta della zona che viene impropriamente chiamata Quadraro Nuovo. Istituzionalmente siamo nella estrema propaggine sud del quartiere istituzionale del Tuscolano; prossima a quella fermata del vecchio tram dei castelli chiamata Cecafumo, oggi sede del collettivo “Lucha y Siesta”. In questo ambiente sotterraneo, compresso fra un palazzone che domina incontrastato Largo Spartaco e un edificio cadente abbandonato da decine e decine di anni, nata dal basso, si è installata una vera e propria galleria d’arte, con tanto di curatore artistico, che da spazio all’arte emergente romana; lì, ogni tanto, durante un week-end espone le sue opere un artista e chiunque può acquistare le sue opere a prezzi contenutissimi, veramente alla portata di tutti. Tutto ciò in vera contrapposizione alle tante gallerie, anche nostrane che, sull’onda del successo della globalizzazione cittadina della street art, immettono sul mercato, dietro lauto compenso, a volte di svariate centinaia (se non migliaia) di euro, pezzi prodotti dalle avanguardie artistiche romane.

Ma veniamo all’oggetto della nostra visita a Garage Zero: Bol!

Lui, che esporrà le sue opere nel prossimo fine settimana (sabato 28 dalle ore 18,00 e domenica 29) in questa inusuale galleria, vi ha preventivamente realizzato un murale  che ha la particolarità di portare l’osservatore attraverso un viaggio nel tempo, quello in cui Bol, giovane e promettente rampollo della street art romana, dava spazialità e profondità alle sue opere, composte di tubi e connessioni. Ecco il pezzo:

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Gli fa da contraltare un francobollo che Bol ha realizzato su un’altra parete della galleria; tutte le altre nel prossimo week-end saranno stracolme di pezzi coloratissimi realizzati su tele o tavole, di tutte le forme e dimensioni.

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Entrando in questa galleria d’arte, non c’è sfuggita la presenza, lì da molto tempo, del personaggio  simbolo dell’arte di Bol, un pappagallo di sesso maschile (notare il pomo d’Adamo) di nome Lallo, innamoratissimo della sua donna, una bellissima Lalla (autobiografia?)

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