E’ sempre un piacere superare la soglia di quel ponte levatoio che porta al Forte Prenestino, passare nelle gallerie a volta, completamente affrescate con murales variopinti, che conducono ai vari ambienti, per infilarsi poi in un cunicolo che ti permette di raggiungere le centinaia di nicchie una volta deputate a conservare armi e munizioni della intera piazza militare romana, oggi in grado di accogliere i partecipanti alle tante attività socio-culturali-commerciali che si svolgono al “Forte” nel corso dell’anno, alcune delle quali hanno assunto addirittura valenza internazionale, basta citare il Crack ed Enotica.
Ma ieri è stato ancora più piacevole; avevamo visto di sfuggita sul web l’immagine di un pezzo di Aloha Oe e subito avevamo riconosciuto l’ambiente che lo ospitava. Quindi il motivo della nostra visita era concreto; infatti, superato agevolmente (avendolo trovato aperto) il grosso cancellone d’ingresso, imboccato il lungo corridoio, lo abbiamo percorso fino in fondo e lì, su uno stipite si stagliava il pezzo che cercavamo. Eccolo!
il pezzo di Aloha
un po’ d’ambiente
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Beh, già che ci siamo, diamo un’occhiata in giro; può darsi che troviamo qualcosa di nuovo, o meglio, qualcosa che c’è sempre stato ma che non avevamo trovato perché magari coperto da tavole o cianfrusaglie varie. Ebbene, siamo stati subito ripagati; presentiamo nell’ordine un poster complesso, affisso probabilmente nel corso dell’ultimo Crack, ma tenuto nascosto da altri prodotti affissi per l’occasione; poi vedremo un ritratto dal vago sapore futurista ed infine un elegantissimo pezzo di Cancelletto.
il poster
ritratto in bianco e nero di “Pocaluce, c’ha visto lungo!”, sotto arrabbiata, come sempre, la scimmia di Tenia
l’uomo ragno (o il ragno uomo) visto da Cancelletto