Il murale di oggi, fresco di realizzazione, siamo andati a trovarlo a Centocelle, diciannovesimo quartiere istituzionale della ormai megalopoli romana; quello che detiene il primato di densità abitativa, a livello delle ben più famose città della Cina; qui ci sono circa 32000 abitanti per chilometro quadrato. Ci siamo battuti tutte le strade del quartiere alla ricerca dell’ormai famoso e immancabile incontro con le campane della raccolta del vetro. Come mai vi chiederete?
Eh sì, stiamo parlando del progetto GAU (Galleria di arte Urbana) che si ripropone di dare ai cittadini di Centocelle la possibilità di fruire di pezzi unici, realizzati dai più accreditati street artist romani, in un ambiente museale urbano. Un numero ormai imprecisato di campane (quelle verdi) per la raccolta differenziata del vetro, tra lo scorso 2017 e quest’anno, sono state trasformate in vere e proprie tele tridimensionali. E avremo tempo, nei prossimi giorni, magari in maniera non del tutto esaustiva, visto che non abbiamo il fiuto di un segugio, di vedercene un bel po’. Inutile dire che lo scopo di questa iniziativa è quello di puntare allo sviluppo di un pensiero critico nella mente dell’osservatore che utilizzando i contenitori destinatari dei loro rifiuti da riciclare, allo stesso tempo interagisce mentalmente con le opere che vi sono affisse.
Questa sera però vorremmo condurre per mano i frequentatori del progetto FotografiaErrante in una piazza di questi quartiere popolare, piazza delle Primule, dove una nostra vecchia conoscenza (Murale al giorno 426 del 19 ottobre 2017 e Reportage da Ventotene/11 del 28 agosto 2017) ha realizzato un suo murale sempre nell’ambito del progetto GAU, l’unico muro previsto, almeno per quest’anno. Stiamo parlando di Alessandra Carloni; seguiamola per un po’ nella realizzazione del suo pezzo
Alessandra Carloni al lavoro
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E questo e il pezzo finito
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l’ambiente espositivo