Un murale al giorno (toglie la malinconia di torno) /66

Oggi 7 ottobre sono andato all’Ufficio Postale per pagare un bollettino, ho preso il numeretto e guardate un po’ qui:

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ed ho subito detto: “ma nel mondo della street art c’è un grande artista che si chiama C215, quale occasione migliore per presentare un suo splendido murale?” Ecco quindi che dal mio archivio ho tirato fuori l’opera che vi presento oggi.

Siamo a Roma, in via Casilina, nel caldo pomeriggio del 12 luglio del 2013, il palazzo è quello della ex Fabbrica di Prodotti Farmaceutici Serono, dove ha fortemente lasciato il segno la solita speculazione palazzinara nostrana. Il quartiere è il Prenestino-Labicano (Pigneto).

C215 è lo pseudonimo (che lui stesso definisce un codice privo di sentimenti) dell’artista francese Christian Guemy; egli si esprime per mezzo della tecnica dello stencil che è diventato uno degli strumenti fondamentali della street art praticata, per lo più, in maniera illegale. Nel 2012 viene denunciato per aver deturpato un bene municipale perché ritraeva un senzatetto su di un palazzo di Barcelona, ma dopo 3 mesi viene assolto perché il suo non era un atto vandalico ma un’azione artistica; è questa la prima volta, la pietra miliare, che sanziona, da parte della legge, il graffitismo come arte. C215 vive nella fortunata Vitry sur Seine, nella Banlieue Parisienne, che diventa un’esplosione colorata e tutelata dei sui stencil su muri, portoni ed ogni altro supporto un grado di reggere l’arte. I suoi lavori sono unici e immediatamente riconoscibili per il tratto, per la minuziosa, e direi maniacale, ricerca della nitidezza nei particolari, cosa alquanto difficile con la tecnica della sovrapposizione delle maschere per la realizzazione di opere policrome. C215 predilige ritrarre mendicanti, senzatetto, bambini di strada, donne, anziani, lavoratori, immigrati o personaggi caratteristici di popoli, ma anche animali; pone molta attenzione nell’attribuire ai lineamenti ed all’aspetto dei volti una intensa espressività.

Ed ecco l’opera, ma sappiate prima che una mente atrofizzata ed una mano servile hanno steso sull’opera pennellate di vernice vagamente simile a quella con cui era stato dipinto il palazzo, quindi non è più disponile!

 2014-10-07

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