Ieri, su segnalazione del nostro segugio infallibile, ci siamo recati al Labaro, zona nord di Roma, oltre il Raccordo Anulare. Siamo andati a vedere in che condizioni è ridotto l’Harlem, uno dei tanti cinema che la Capitale vantava fino alla fine degli anni settanta, quando l’avvento della televisione commerciale ha intonato il “de profundis” per questo tipo di spettacolo. La vista di quello che ormai è un relitto alla deriva ci ha rattristato molto e un velo di commozione ci ha pervaso, quando sbirciando attraverso l’inferriata, abbiamo appurato, in un paesaggio spettrale da “confini della realtà”, che nella sala c’erano ancora ben allineate le “poltrone” (anche se di rigoroso legno come si doveva in un cinema di seconda/terza visione di periferia) e, udite udite, era ancora in bella posa addirittura lo schermo:
Per riprenderci da questa scena alla “Nuovo Cinema Paradiso” siamo andato spediti alla ricerca del nostro tesoro; in una stradina sterrata laterale, dove ci sono le uscite di sicurezza della sala cinematografica, abbiamo trovato un trittico di Jerico, il giovanissimo street artist italo-filippino (vedi murale al giorno numero 97 dell’11 novenbre 2014); ed eccolo quì:
e ora i tre personaggi visti da vicino:
ed infine una visione prospettica dell’insieme: