Seconda cronaca dell’intervento artistico effettuato da un gruppo di street artist all’interno di un immenso stabile industriale abbandonato da quasi trent’anni. Ieri abbiamo presentato l’opera realizzata da Marzia MNT e Pino Volpino; oggi è la volta di Marcy. Questo giovane artista, di origini pugliesi, lo abbiamo incontrato per la prima volta a Selci (articolo del 26 luglio scorso) dove ha realizzato uno psichedelico volto di ragazza.
Un po’ spaesato dalla grandiosità e misteriosità del sito, Marcy si è cimentato nel realizzare un’opera complessa, un incontro tra l’esercizio calligrafico ed il figurativo ricercato. Un’opera improvvisata di cui prima di giungere sul posto aveva solo “l’immaginazione”. La parte centrale del murale, quella in cui Marcy ha messo tutte quelle tonalità, da l’idea di un universo infinito ed è di sicuro effetto; quel grigio che circonda l’opera fa sì che la stessa si stacchi dalla superficie dove è esposta e sembri fluttuare nell’aria.
L’attacco al muro da parte di Marcy:
Come di consueto, alcuni scatti che documentano la realizzazione dell’opera:
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l’opera di Marcy
la firma