Nuova carrellata di opere esposte in quello che ormai possiamo definire un museo spontaneo di arte ipercontemporanea; il sito è una vecchia cartiera situata sulle sponde del fiume Liri, quello che, al confine con la Campania, si fonde con il Gari ed insieme danno origine al Garigliano. Due caratteristiche particolari fanno di questo fiume un fiume speciale; la prima e che, su di esso, c’è il primo ponte sospeso (1832) realizzato in Italia (nei pressi della foce); la seconda che lungo il suo corso, a Sessa Aurunca, è presente una centrale nucleare, costruita tra il 1960 e il 1964, chiusa nel 1974 e disattivata nel 1982, ma sembra che ancora oggi siano in corso le operazioni di smantellamento e bonifica.
Questo museo spontaneo, dicevamo, si sta arricchendo di giorno in giorno di nuove opere e chissà quante sorprese espositive ancora ci concederà dopo quest’ultima carrellata che andiamo ad intraprende questa sera e porteremo avanti per alcuni giorni. Il nuovo intervento espositivo è stato effettuato da sette street artist il 27 settembre scorso.
Iniziamo a presentare il primo artista di questa nuova tornata; si tratta di un giovane promettente sperimentatore; come si vede, nella sua opera la prospettiva, nella realizzazione della figura vagamente antropomorfa, viene eliminata, il volto viene frazionato e ricomposto alla rinfusa, le parti del corpo e gli arti sono completamente sproporzionati, si viaggia rapidamente verso la scomposizione delle forme. La storia si ripete anche con le opere minori realizzate nel sito dallo street artist Hober; ed ora la parola alle immagini:
l’opera di Hober
Work in progress
l’ambiente
sopra e sotto, opere minori di Hober