Cominciamo oggi una bella passeggiata che ci porterà in uno dei luoghi abbandonati più suggestivi che noi abbiamo visitato. Si tratta di una ex fabbrica di medicinali, ubicata nella estrema periferia romana entro il Grande Raccordo Anulare, famosissima perché fu la fabbrica della “Penicillina” che ,aperta nel 1950, produsse quel preziosisimmo medicinale per il fabbisogno di tutta Europa; inaugurata il 21 settembre, “nientepopodimenoche” dal grande Alexander Fleming, rimase in esercizio per meno di mezzo secolo e venne letteralmente abbandonata all’incuria con tutto ciò che conteneva, fiale, fialette, prodotti chimici di ogni specie. Nei magazzini, ancora oggi, vi sono accatastate migliaia di fiale e boccettine in attesa, ormai vana, di essere riempite del miracoloso farmaco. Nel corso degli anni successivi alla chiusura, il sito che ospita questa fabbrica, a quanto è dato di vedere, è stato oggetto delle attenzioni dei palazzinari d’assalto, infatti l’attento osservatore non può non notare che incastonate nel vecchio edificio principale sono state tirate su delle vere e proprie strutture in cemento armato che avrebbero dovuto probabilmente comparire all’improvviso per divenire casermoni con qualche centinaio di appartamenti. Poi invece, per qualche motivo insondabile, il tutto è stato abbandonato al degrado più assoluto; la vegetazione ha cominciato ad impossessarsi delle aree libere da fabbricati, qualcuno ha pensato bene di depredare il sito di tutto ciò che potesse portare un reddito se pur minimo e per fare questo non si è fermato nemmeno quando si è trattato di procedere a demolizioni di tramezzi e parte di solai. Mentre una parte dell’immenso sito formato da più edifici è diventato rifugio di senza casa, un’altra parte è stata scelta, nel tempo, da vari artisti come edificio espositivo delle loro opere. Le pareti esterne, che danno sulla via Tiburtina, sono da qualche tempo divenute luogo favorito per il rilascio della famosa “Arte da Rubare“, scaturita dalla mente geniale e precorritrice dello street artist Canz (vedi “Arte da Rubare/1”, articolo del 14 luglio scorso). Scopo di questo reportage è quello di mostrare ai frequentatori del progetto “FotografiaErrante” i murales presenti all’interno di questa fabbrica abbandonata. Cominciamo questa sera con colui che, per primo, nel lontano 2004, ha percorso le scale per arrivare all’ultimo piano, il terzo, scovare un immenso salone, e farlo diventare il suo atelier; si tratta di Rust Age.
Al centro di quel grande salone facciamo un giro completo sui nostri piedi:
parete sud
parete ovest
parete nord
parete est
angolo della parete nord, dal lato della scala di ingresso
Ed ora una serie di particolari:
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la firma