Il primo giorno che vi abbiamo messo piede in questa ex fabbrica di medicinali, eravamo spinti, anzi trascinati, dalla notizia che c’era andato a realizzare la sua opera lo street artist Luis Gomez de Teran, entrato prepotentemente nel mondo della street art romana nel mese di febbraio del corrente anno, dopo essersene stato all’estero, a Londra e a Berlino, a studiare e carpire i segreti di quell’arte che nasce, vive e muore rapidamente sui muri delle grandi città. Da allora ci ha regalato delle opere sublimi, volti di persone espressi con una drammaticità unica, capace di farci sentire i brividi lungo la schiena; su questo progetto lo abbiamo incontrato e documentato negli articoli rispettivamente del 27 marzo, 6 giugno e 26 luglio.
Vi presentiamo quindi l’opera realizzata da Gomez il 2 luglio scorso:
l’opera
particolare
work in progress
Luis non si è fermato qui; dopo qualche giorno, forse una settimana è tornato a dipingere in questo sito e, al piano inferiore, ha realizzato quest’altra opera:
Una particolarità: queste due opere si trovano su due piani dell’edificio ma hanno la particolarità di stare sulla stessa verticale; due metri più avanti, sul pavimento, c’è un buco, probabilmente una volta vano per montacarichi; i due volti si cercano, quello al piano superiore guarda in basso, quello al piano inferiore punta gli occhi verso l’alto; ma i due sguardi non si intrecceranno mai. Noi abbiamo sfruttato quel buco per avvicinare idealmente quei due volti che insieme formano un’unica opera, chiamata “tra paradiso ed inferno” dallo stesso artista:
tra paradiso ed inferno
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Ed ora ci permettiamo una surreale visione delle opere nell’ambiente:
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