Per luoghi misteriosi /44

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Dopo il preludio dei due giorni passati, eccoci questa sera al salto nel tempo per andare a vederci cosa c’è dentro questa immensa cartiera costruita nell’ormai lontanissimo ottocento, prima dell’avvento della effimera “Repubblica Romana”, che portò il pensiero della Rivoluzione Francese nel sornione Stato Pontificio.

Uscendo dall’edificio che ormai conosciamo bene, frutto dello sperpero proprio della politica delle clientele, percorriamo non più di venti passi e siamo addosso ai muri della cartiera; a livello stradale si entra in quello che forse fu, a suo tempo, il magazzino di stoccaggio della carta prodotta. Ora non è che un luogo di bivacco di capre; acqua e fango dappertutto, e sulla prima parete che ci appare, ecco il primo pezzo. Come si può notare lo stato critico ambientale aggredisce immediatamente i colori.

Il pezzo di Mleko (Oniro)

In questa parte sotterranea non troviamo alcun accesso per la parte superiore dove c’erano i macchinari della cartiera. Usciamo fuori e troviamo una scala che sembra poterci portare al piano superiore.

percorriamo i gradini e facciamo la conoscenza di un pezzo di Oniro che qui firma con la sigla della sua Cerw, la EDF.

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Saliamo e da questo momento, in ambienti abbastanza anonimi, probabilmente la zona adibita ad uffici e rappresentanza, troviamo la maggior parte dei pezzi, quelli che nel tempo hanno testimoniato il percorso culturale dei due artisti dl luogo, Oniro e Dralm. E ora la parola alle immagini!

Oniro
Oniro
Oniro
Esercizio calligrafico di Oniro (tag Mleko)

Lasciamo il primo ambiente ed entriamo nel secondo salone; qui c’è qualche problema con l’acqua piovana; vabbè, poi problema è un parolone, anzi, fa molto ambiente!

ci sono tre pezzi, ora li vediamo nel dettaglio.

Oniro

Sulla parete opposta altri due pezzi.

Dralm
visione d’ambiente

Ora dobbiamo attraversare una piccola porta, da qui si vede che il paesaggio cambia repentinamente; oltre si intravvedono manufatti con una certa particolarità. Sulla parete che incastona la porta stessa intravvediamo un volto che sembra essere qui da sempre; forse il guardiano che ha lasciato la sua immagine quasi ad ammonire e minacciare ritorsioni in caso di indegno comportamento, da parte del visitatore, nei confronti del vento di storia che aleggia nell’ambiente.

A domani, quando termineremo la visita di questa cartiera!

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