Ottavo affaccio sul progetto GAU, Gallerie Urbane, che, come abbiamo detto in apertura di questo reportage, quest’anno ha focalizzato la sua attenzione su Torpignattara, zona del più vasto quartiere istituzionale “Tuscolano” con alle spalle una grande storia di vita specie nel periodo a cavallo fra la seconda guerra mondiale e il boom economico degli anni sessanta.
Dopo Centocelle, tocca ora a Torpignattara possedere delle vere e proprie opere d’arte dipinte sulle campane della raccolta differenziata del vetro. Nostra speranza è quella che la popolazione riesca a sensibilizzarsi sul grave problema del degrado ambientale legato alla gestione, non proprio civile (settore di pertinenza della cittadinanza) del processo dello smaltimento dei rifiuti urbani.
Iniziamo quindi la nuova escursione in via Angelo Berardi, quella che sfonda sulla Casilina proprio di fronte alla chiesa parrocchiale dei santi Marcellino e Pietro, dove ci sono delle spettacolari catacombe.
Li c’è la campana dipinta da Pier the Rain; famoso per quei volti intensi che riesce a realizzare in un batter d’occhio, non solo col pennello o la bomboletta; in proposito, una volta, lo vedemmo realizzare un perfetto occhio umano con una bottiglia con spruzzino a stantuffo di quelle che servono ad irrorare i fiori.
i due volti in primo piano
Giriamo intorno!
insomma, una famiglia intera realizzata su una campana.
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Ecco, ora giriamo su via Casilina e e scendiamo verso il cuore di Torpignattara, quell’incrocio sempre congestionato di traffico. Poco prima becchiamo Yest che sta dipingendo la sua campana. Eccolo!
Mentre siamo tutti in attesa che arrivi “Er Pinto” per scrivere alcuni versi sulla campana, arriva, a cavallo di una bicicletta, una graziosa e curiosa signorina. Si ferma, guarda, se ne va!
Come tutti sapranno c’è un particolare feeling fra questi due artisti, uno del pennello e della bomboletta e l’altro della penna; è un sodalizio ormai consolidato. Ecco il loro lavoro.