Articoli precedenti interessanti il sito visitato: 49, 50, 61, 64, 66, 71, 78, 81, 90.
Visto che Susan, che tutti cercavano disperatamente, è stata trovata, non ha più motivo di essere la divisione i due di questo meraviglioso luogo abbandonato. Meraviglioso perchè, grazie a chi vi ha passato giornate intere a realizzare i suoi pezzi, è diventato un piccolo scrigno d’arte, dove si sono accavallati lentamente una serie di artisti superlativi; un posto dove la differenza e gli spigoli fra writers e altri hanno perso significato; qui si vedono solo opere d’arte, create da artisti del filone ipercontemporaneo, quello che noi amiamo e stimiamo più di tutti.
Tutti i pezzi che vedremo questa sera già sono passati sulla scena di FotografiaErrante distintamente, ognuno per conto proprio in occasione della loro realizzazione (rivedetevi gli articoli di riferimento). IL processo è andato avanti per circa sette lunghi mesi. Questa sera è giunto il momento di dare loro la giusta collocazione per dimostrare che la bellezza che loro esprimono, stando uno accanto all’altro su amplifica in modo esponenziale.
Iniziamo dall’immagine che colloca nell’ambiente il pezzo infuocato “Burners” (gennaio 2020) e il primo pezzo a colori, “Memento Mori” (novembre 2019), di 0707.
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Lo stesso “Memento Mori” sembra guardare con i suoi occhi, che non ha più, il pezzo di Nina (gennaio 2020) che abbiamo visto nell’articolo 71.
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Terza immagine, terza accoppiata; dal bianco e nero (novembre 2019) ai colori dell’iride (febbraio 2020) in un lampo.
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E da questo posto ora è proprio tutto; per ora consideriamo chiuso un ciclo d’arte meraviglioso; non sia detto però che una esperienza simile non possa ripetersi, a breve, ovviamente quando avremo superato la fase critica che stiamo attraversando.