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Torniamo dopo oltre un anno dentro quella fabbrica di filati che si tentò, al momento del suo fallimento, di riconvertire in fabbrica di natanti. Anche quell’esperienza industriale, a quanto pare, fallì miseramente.
Di quest’ultimo tentativo di riconversione industriale restano visibili tracce di scafi incompleti di barche, yacth e futuri panfili, anche di notevoli dimensioni. Tutti se ne stanno ammucchiati e silenziosi in quel capannone; ogni tanto l’intervento di qualche coraggioso writer cerca di portare un po’ di ossigeno a quei manufatti morenti.
Aggiorniamo quindi lo stato dell’arte; si conferma la presenza di Zoto, qui di casa; arrivano nuovi maestri dalla Capitale. Prima di entrare nel capannone facciamo una visita nella dependance uffici.
Ed eccoci nel vivo (si fa per dire) della fabbrica.
Ora un muro!
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E torniamo alle barche!
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Terminiamo il reportage su mezza prua di uno scafo che, se assemblato agli altri pezzi avrebbe dato vita a un panfilo dalle dimensioni superiori al capannone che lo ospita; purtroppo non ha mai visto la luce.