Ed eccoci arrivati al XXVI canto dell’Inferno Dantesco. Qui incontriamo uno dei più famosi personaggi della mitologia greca, Ulisse. Strano che Dante lo abbia collocato qui giù, a parte l’inferno, ma proprio in uno dei gironi più vicini a Lucifero? Lui, che in fondo era un personaggio buono, che non aveva fatto del male a nessuno; scaltro sì, ma approfittava delle sue capacità solo in caso di pericolo per la sua vita e quello dei suoi compagni di avventura. Solo in situazioni estreme aveva fatto del male a qualcuno, come nel caso del suo incontro con Polifemo; incontro che rischiava di finire male per lui e fu così che si sentì costretto ad accecarlo. Ma Dante è troppo deciso; in questa bolgia, l’ottava dell’ottavo cerchio dell’Inferno mette i fraudolenti, e per lui Ulisse è il più dei fraudolenti!
Rispuose a me: «Là dentro si martira
Ulisse e Diomede, e così insieme
a la vendetta vanno come a l’ira;
Ecco, dopo queste premesse andiamo a vedere come uno dei più incantevoli pennelli dell’arte urbana elegante abbia versato su una campana per la raccolta differenziata del vetro, colate di swing-vernice che lasciavano a “boccaperta” chiunque passasse di là. Stiamo ovviamente parlando di Alessandra Carloni e dei suoi personaggi che sembra escano da una favola gioviale, anche quando, come in questo caso, si parli dell’Inferno.
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E ora seguiamo Alessandra Carloni intenta a realizzare il suo pezzo.
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Alessandra Carloni ha terminato il suo lavoro. E’ ora il momento di vedere il pezzo finito.
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