La street art che conta oggi ci da l’opportunità di interessarci ancora a Pier Paolo Pasolini nella ricorrenza del centenario della sua nascita. Andiamo infatti a Centocelle di fronte a un luogo che i frequentatori del progetto “FotografiaErrante” conoscono molto bene; siamo alla Biblioteca Abusiva Metropolitana (B.A.M.) un Centro di Aggregazione Sociale nato dalla mente visionaria di Aladin, un eclettico artista che non viene mai meno all’impegno sociale; pensate, è stato capace di mettere su dal nulla un polo culturale, forse l’unico a Centocelle, dove ha raccolto e catalogato meticolosamente quasi ventimila volumi e li ha messi a disposizione della collettività. Alla BAM si svolgono spesso eventi culturali dove si discute di arte, di politica, di cinema; famose le rassegne tematiche di film d’autore che vi hanno luogo con cadenza ormai abitudinaria.
Di questo meraviglioso luogo di cultura ne abbiamo parlato sul nostro libro “La street art romana attraverso i centri di aggregazione sociale” (Ed. Il Galeone) in cui gli abbiamo dedicato i primi due capitoli.
Veniamo al dunque; su una delle serrande della BAM che affacciano su via dei Castani, Aladin ha realizzato, rifacendolo, uno dei pezzi che lo hanno reso famoso anche come street artist, un meraviglioso ritratto di Franco Citti che interpreta il più famoso dei personaggi immaginari, ma poi non tanto, di Pasolini. Parliamo di Accattone, un uomo pieno di sentimenti; lui è l’emblema di quel sottoproletariato che non ha speranza di migliorare la propria esistenza. Rifatto dicevamo perché, anni fa, Aladin ci propose un altro ritratto di “Franco Citti / Accattone” sul muro di un palazzo del Tiburtino terzo, in via della Vanga; un luogo caro a Citti. Per chi non lo avesse mai visto ecco il pezzo che registrammo nel lontano dicembre del 2015.
Rispetto ad allora Accattone non è invecchiato, infatti, si sa, l’arte (in questo caso quella di Pasolini) è immortale; quello di oggi realizzato da Aladin al B.A.M. ha seguito l’evoluzione dei suo autore, stesse idee ma più incisive; lui, Citti, stesso piglio ma più colore!
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Come d’abitudine poniamo fra noi e l’opera un po’ di vita.
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Come avrete notato, sul fianco destro della serranda, stazionano delle scaffalature, si tratta di mobili libreria pieni di libri che Aladin rinnova giornalmente; quei libri sono a disposizione della gente che è ormai abituata a depositare lì libri letti e a prenderne da leggere.
Dialogo fra moglie e marito:
lui – ecco vedi, qui mettiamo i libri che abbiamo letto; poi possiamo scegliere cosa leggere questa sera. Ah, ecco qua, questo è accattivante, “Le Troiane” di Euripide; poi prendiamo anche questo che ancora non lo abbiamo letto, e già che ci siamo, prendiamo anche questo che sembra una edizione di lusso!
lei – ma dai!! sono troppi, possibile che stai sempre a lègge!?
lui- E che devo fà, mica posso sta sempre a sentì a te!
tradotto in immagini!