Un murale al giorno (toglie la malinconia di torno) /625

Non potevamo proprio mancare all’appuntamento con il centenario della nascita di Pierpaolo Pasolini, forse il più grande fra gli innumerevoli uomini di cultura che l’Italia ha dato alla luce nel secolo scorso. Uomo eclettico e poliedrico, Pasolini diede molto fastidio al potere con le sue sferzanti invettive, librarie e cinematografiche, contro la società inutile che si stava formando durante il dopoguerra, che non era stata capace di darsi nuovi valori, dopo aver abiurato quelli dei loro avi.

Non potevamo mancare noi che, lui assordante, stavamo formando la nostra personalità, e prestavamo molta attenzione alle sue opere, specialmente cinematografiche; accanto a un Accatone e una Mamma Roma seguiti felicemente alcuni anni dopo la loro uscita, ci trovammo presto a dover fare i conti con Teorema, Porcile e Decamerone. E lì capimmo che il pensiero di quest’uomo era troppo complesso per essere compreso da un giovane maturando. Poi con l’andare degli anni privilegiammo altre cose, il tempo è passato e molte sfumature del pensiero Pasoliniano le abbiamo perse per sempre; forse per questo, quando la nostra mente va per qualsiasi motivo, a Pasolini, ci accorgiamo che lui ci manca, ma tanto!

Non poteva mancare Leonardo Crudi che ha sviluppato la sua arte avendo come faro la storia del cinema underground della seconda metà del secolo scorso. Artista coltissimo, nel corso di questi anni, ci ha fatto conoscere, con i suoi incantevoli poster che esponeva sapientemente per le vie della Roma bella, tutta una serie di registi e attori sopra le righe che avevano fatto del cinema di avanguardia la lor religione.

Ed ecco che oggi, noi nelle vesti di un fotografo dilettante assetato di arte ipercontemporanea e lui ovviamente come artista fedele alla sua missione culturale, ci siamo incontrati alla fermata della metro, linea B, di S.Maria del Soccorso, in via Tiburtina. Il resto alle immagini!

Pasolini visto da Leonardo Crudi, in una cornice artistica degna dell’Ermitage

Colori netti, nessuna sfumatura, anche sui volti dei personaggi solo il nero.

Vediamoci qualche particolare del pezzo.
Sergio Citti, artista e sceneggiatore, si formò artisticamente stando accanto a Pasolini; sceneggiò Accattone e Salò……..
Franco Citti, fratello di Sergio, fu “la musa” di Pasolini, interpretò molti dei suoi film. E noi avemmo anche l’onore di vederlo interpretare un film Underground che c sta molto a cuore: “L’albero della Maldicenza” regia di Giacinto Bonacquisti (1979)

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IL pezzo, d forte impatto, esposto sulla via Tiburtina alla periferia est di Roma, una strada di grande traffico, richiama l’attenzione di moltissima gente. Appena arriviamo

Già troviamo qualcuno che sta ammirando l’opera di Leonardo Crudi

E poi altri e altri ancora si fermano, guardano, rubano uno scatto e se ne vanno.

Si è fatto tardi, dobbiamo andare anche noi, lo facciamo a malincuore; un ultimo scatto e poi via!

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