Oggi abbiamo attraversato Roma per andare a visitare la “Casa del Popolo Quartaccio” che sta all’incirca nella Zona Torrevecchia di Roma. Si tratta di un Centro di Aggregazione Sociale intitolato a Lorenzo Orsetti, meglio conosciuto come “Orso“; lui un Anarchico Antifascista, ha immolato la propria vita combattendo per la libertà del popolo Curdo.
Lorenzo, dopo una iniziale attività nel campo della ristorazione, fu prima cameriere e poi chef e sommelier, entrò ben presto in contatto con il mondo anarchico e divenne sostenitore della causa Curda contro i paesi che ne occupavano il territorio. Nel 2017 andò in Siria e si unì all’Unità di Protezione Popolare (YPG) che combatteva contro il Califfato; dopo una breve fase di addestramento divenne membro della “Brigata Internazionale di Liberazione” che lottò attivamente, affianco alle forze democratiche siriane, contro l’ISIS. Il 18 marzo 2019, “Orso” venne ucciso durante un combattimento in un villaggio siriano vicino alla frontiera con l’Iraq, mentre stava, con la sua squadra, portando soccorso a un gruppo di civili usati dall’ISIS come scudi umani.
In occasione dell’anniversario della sua morte, che ricade oggi, una street artist romana, ha voluto dedicare a “Orso” un murale che lei ha realizzato proprio all’interno della Casa del Popolo a lui intitolata.
L’artista, già conosciuta dai frequentatori del progetto culturale “FotografiaErrante” (vedasi “Red LAb, che spettacolo” del 13/2/2015 e “Murale al giorno 547 del 15/12/2019), è Croma; e vediamo ora il pezzo da lei realizzato!
Fortuna ha voluto che trovassimo all’interno della Casa del Popolo anche un altro pezzo, anch’esso realizzato da una street artist, Lola Poleggi, anch’essa già frequentatrice delle pagine di “FotografiaErrante” (Murale al giorno 602 del 31/10/2020 e “A zonzo con Dante e Virgilio 13” del 18/12/2021). Il pezzo da lei realizzato è il ritratto di Giorgiana Masi, giovane studentessa che il 18 maggio del 1977, appena diciannovenne, venne uccisa durante una manifestazione pacifica del Partito Radicale da un proiettile calibro 22 come quelli delle pistole allora in dotazione alle forze di polizia, che a quei tempi, sotto la regia dell’allora ministro dell’Interno, amavano tanto infiltrarsi in borghese tra i manifestanti creando, a bella posta, gravi provocazioni. Ecco il pezzo!
Ora i due pezzi sono li, uno accanto all’altro nella grande sala della Casa del popolo!