Lasciamo per un attimo via Tuscolana per fare un salto a Monterotondo a dare giusta visibilità a un evento che oseremo dire storico della street art romana, quello in cui si mantiene vivo il ricordo di un writer eccezionale, prematuramente scomparso; lui e Tromh, al secolo semplicemente Maurizio!
Siamo andati per la precisione in largo Falcone e Borsellino, dove c’è un brutto parcheggio, un luogo che i colori spruzzati dai writer nel corso dell’evento hanno trasformato in un caleidoscopio variopinto con immagini accattivanti.
Tema principale è la ricorrente figura del teschio che Tromh ci aveva reso familiare e che lui aveva fatto diventare brillante e festosa, togliendogli magicamente quell’aurea insita di paura! Sue immagini originali sopravvivono un po’ dappertutto, sia a Monterotondo, sia in vecchi siti (fabbriche) abbandonati; per vederli, vi basta cliccare sulla parola Tromh nella categoria artisti di questo progetto culturale.
Arriviamo al parcheggio dopo aver lasciato la macchina ben distante così da non essere da impedimento alla nostra visita e diamo un’occhiata da lontano.
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Forse complice l’orario, o la giornata feriale, ma troviamo il sito praticamente libero da autovetture in sosta e abbiamo la possibilità di sbizzarrirci. Prima cosa ci mettiamo al centro del parcheggio e diamo un’occhiata a 180°.
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Già quest’ultimo passaggio da una esatta dimensione qualitativa della convention. Non esageriamo per niente se diciamo che tutti i pezzi sono di eccezionale portata emotiva, stupendi nelle sembianze, e perché no, coloratissimi nell’anima!
Il tutto si sviluppa su tre pareti, a ferro di cavallo; e sulle giunzioni, quindi due volte, una piccola parete obliqua spicca con la scritta Tromh.
Tutti ciò premesso, diamo quindi voce urlata alle immagini, vedendoci ogni singolo pezzo standogli rigorosamente davanti. I pezzi li abbiamo attributi quasi tutti; per quello cui manca l’autore, aiutateci comunicandocelo.
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Ecco il primo elemento di raccordo, quello fra la parete di destra e quella centrale
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La parete centrale inizia con un pezzo multiplo, una murata nella murata, dove cinque writer si impossessano ognuno di una delle lettere che compongono il nome Tromh, la elaborano e la rendono unica!
Dai, avviciniamoci ancora di più e gustiamoci ogni singola lettera!
Rimettiamoci ora in posizione originale e riprendiamo la visione del resto della parete!
Ora un altro pezzo doppio……..
proviamo a separarlo.
E proseguiamo sulla parete centrale…..
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Eccoci ora al secondo elemento di raccordo, quello fra la parete centrale e quella di destra.
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E ora mano alla parete laterale destra. Iniziamo con una Crew23 al completo inframezzata da una sorpresa!
E chiudiamo la rassegna con il pezzo della dama di ferro del writing romano: Eolo!
Beh, che ne dite, tutta roba forte, vero!? Ciao Maurizio, ci vediamo il prossimo anno!