Il luogo per la molitura del frumento /1

E’ tempo di iniziare una nuova avventura in un altro posto “ai confini della realtà”; non è una vera e propria fabbrica, ma presumiamo si trattasse di un edificio di trasformazione di prodotti della terra in farine, un mulino insomma, anche se a livello industriale, dove i semi salivano all’ultimo piano, il settimo, venivano macinati e poi per caduta andavano, mediante tubazioni, ad infilarsi direttamente nella pancia di enormi TIR opportunamente posizionati nell’hangar a pian terreno, pronti a percorrere, in lungo ed in largo, le autostrade d’Italia.  Passato lo tsunami speculativo e delocalizzate anche le lavorazioni alimentari, questo posto è caduto rapidamente nell’oblio ed ora la sua struttura post-sovietica regna incontrastata nel verde della Roma occidentale. Tutto intorno la natura tenta di riprendersi il maltolto ma fa molta fatica per la presenza di un vasto piazzale finemente asfaltato; tuttavia rovi potentissimi dilagano ed impediscono, anche al visitatore più caparbio, di entrare facilmente nel sito; forse per questo gli ambienti interni sono comunque discretamente conservati; non vi sono eclatanti segni di distruzione fine a se stessa. Tutto ciò che era trasportabile è stato portato via, forse dalla proprietà, forse da qualche accaparratore di cose che comunque avessero in minimo di valore, e qui intendiamo ferro, vetro, alluminio, infissi. Ma tramezzi e marmo delle scale sono stati lasciati intatti. Fa eccezione un magazzino appartato in mezzo alla boscaglia, dove il materiale accatastatovi è stato successivamente passato in rivista per recuperare il recuperabile.

Prima di iniziare il nostro viaggio alla scoperta di questo edificio diamo qualche notizia di servizio:

-siamo stati accompagnati, nel corso della nostra visita, da un personaggio di eccezione, nel corso del viaggio scoprirete di chi si tratta;

-la caratteristica del sito è che vi sono presenti solo opere di lettering, essendo completamente assente il figurativo;

-il mulino, operativo dal 1950, è stato attivo sicuramente fino al 2000, infatti c’è traccia di autorizzazione governativa, nel mese di marzo di quell’anno, alla corresponsione di trattamento straordinario  di integrazione salariale per ventotto sui dipendenti; una notizia incontrollata lo dava attivo anche nel 2007.

Passiamo ora alla visita alle opere e alla struttura, cominciando proprio dalla dependance che fungeva da magazzino:

1.1

lato est del magazzino

1.2

lato nord del magazzino

1.3

lato ovest del magazzino

1.3a

lato sud del magazzino

1.4

particolare

Come usciamo dalla penombra del capannone, in una giornata di fine anno ma che nulla ha da invidiare ad una assolata mattina primaverile, nell’abbagliante azzurro del cielo, si staglia severa, l’architettura austera, diremo sovietica perché non ha nulla da invidiare alla temuta sede del KGB, del grande “luogo per la molitura del frumento”:

1.5

Dopo aver scavalcato una vera e propria cortina di ferro costituita da rovi kilometrici che avvolgevano i loro tentacoli ai nostri poveri jeans conquistiamo un androne, dove, attraverso una scala:

1.6

ci siamo portati al primo piano ed abbiamo cominciato la nostra ricerca; ecco il resoconto:

1.7

all’ingresso del primo salone

1.8    1.9a

i primi timidi passi

1.10

particolare

1.11

particolare

1.9

particolare

…………………continua …………………………..

 

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