Subvertising (sovvertire la pubblicità) /12

Quarto incontro con Subvertising dell’anno per una esposizione veramente geniale. Quella che, comparsa nottetempo, ci ha costretti ad uscire di casa in pantofole e vestaglia (invernale), per non avere il rimorso di coscienza di essersela fatta sfuggire per pigrizia. Venuti a conoscenza dipanando, comodamente seduti in poltrona, le maglie del Web che in piazzale Prenestino, il maestro della rivoluzione attraverso la Street Art, aveva colpito duramente il sistema esponendo tre pezzi “da paura” che compendiavano la misera fine fatta dal pensiero progressista rivoluzionario mondiale, ci siamo immediatamente attivati per documentare il misfatto!

Arrivati sul posto, trovato miracolosamente un parcheggio nel caldo venerdì del Pigneto, abbiamo trovato già una persona che era interessata a quei manifesti rosso-Mc Donald che retro-illuminati (anche troppo) facevano bella mostra di sé, eccola!

tutto sfocato; dovevamo ancora metter a fuoco la situazione

La fretta ci aveva fatto un brutto scherzo; il cavalletto non era stato altrettanto rapido come noi ed era rimasto a casa! Bene, ci arrangeremo chiedendo alla nostra compagna di viaggio il massimo della prestazione. Partiamo per l’avventura.

beh, ora va meglio

Ecco avrete riconosciuto tutti che qui c’è la mano di Hogre! Bisogna approfondire.

passa il tram, e noi ne approfittiamo

Ecco, ora cominciamo a diradare le nebbie. Marx in persona è stato scomodato. In mano una bottiglia di Hogre (ex Coca Cola); sotto una sua affermazione (?): “Sognare il lavoro è lavoro non retribuito

Passa un altro tram; non perdiamo l’occasione.

Bene, ora siamo tranquilli; abbiamo messo in cassaforte l’evento e possiamo tornarcene a casa per farci una bella dormita. Domani, se nessuna mano ignota o peggio, nessuna mano servile pruderà, ci torneremo.

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E’ domani! Torniamo su posto e ecco, alla luce del giorno, ciò che abbiamo trovato.

il trittico di Hogre al completo, sta perfettamente!

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Primo pezzo: una metamorfosi impietosa della “Falce e martello” da simbolo della rivoluzione a simbolo del mangiare tutti uguale, del mangiare banale.

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Secondo pezzo: il pugno chiuso proteso in alto, una volta simbolo della forza e della determinazione del lavoratore, oggi impugna servilmente il simbolo della normalizzazione.

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Terzo pezzo: il Carl Marx che avevamo già incontrato ieri sera.

Beh, avviciniamoci, vediamo il particolare più significativo del pezzo.

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E questo è tutto; proprio tutto no! Si da il caso che quella dove sono stati esposti i pezzo sia una delle fermate più frequentate di Roma e forse, come ambiente, anche una delle più belle e accattivanti. E’ quindi più che obbligatorio fermarsi un po’ e guardarsi intorno, guardare la gente che arriva, che va, tutti indaffarati a spostarsi per questa caotica città. C’è chi aspetta un tram poco frequente e ci fa compagnia.

e chi è fortunato, arriva, fotografa, parla, guarda, si pavoneggia, ed ecco il tram.

Ogni tanto arriva un tram.

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c’è qualcos’altro da bere

Beh, ora è proprio tutto. No, dimenticavamo. Questa sera alle 19,30, chi può, vada alla Nero Gallery, al Pigneto. si inaugura la mostra personale di Hogre! Ci vediamo.

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