Il 4 febbraio scorso, quando di questa buriana si avvertivano flebili gemiti, provenire da lontano, l’Estremo Oriente, andammo al muro libero che si trova nel parcheggio di via Renato Cesarini, all’Ardeatino, a registrare la prima vera murata dell’anno; per chi se la fosse persa, basta cercare l’articolo numero 22 di questa serie.
Dopo tre giorni a ci raggiunse la notizia che sempre su quel muro era stata realizzata un’altra murata. Sospettando una sovrapposizione rapida ci precipitammo sul posto e, con nostro sommo piacere, accertammo che le due murate convivevano perfettamente, un vicina all’altra.
Registrammo doverosamente l’evento e tenemmo da parte il tutto, in attesa di un’occasione super; fummo previdenti; ora che siamo costretti a stare dentro casa, come speriamo facciamo tutti i frequentatori del progetto “FotografiaErrante“, ci è data occasione di prendere tutti per mano e condurli, virtualmente, in quel parcheggio.
Ai colori sgargianti della prima murata, quella preesistente, si e accostata una murata seriosa, sfondo grigio scuro; i pezzi, accomunati da una dominante quasi argentea, sembrano uscire dal muro.
La lunghezza è di una sessantina di metri; troppi per poter cogliere in una fotografia i dettagli dei pezzi. Passiamo quindi a vederli un per uno, andando da sinistra verso destra.
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Facciamo due passi di qua e di là e inquadriamo i pezzo nell’ambiente.
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Proprio sul muro di fronte, ecco un pezzo sgargiante; il suo autore? Il misterioso Eiknarf.