Facciamo finta che negli ultimi quindici giorni la street art, come noi, si sia presa una bella vacanza; prendiamo atto inoltre che siano accaduti nel frattempo tristi eventi che si sono portati via, anche se solo fisicamente, persone pubbliche che avevano avuto una notevole importanza nella nostra formazione culturale.
Finite le commemorazioni torniamo ad attribuire alla street art la sua funzione di sempre; guardare al presente per immaginare e provare a plasmare il futuro.
Andiamo quindi in via Ostiense perché sulla parete di uno dei tanti edifici dell’Università diffusa di RomaTre sono apparsi tre pezzi, tre enormi poster che hanno l’ardire di stimolare la reazione del viandante verso eventi recentemente accaduti e da inquadrare nella quanto meno difficile era della Pandemia da Covid19.
E’ patrimonio di tutti che la pandemia in atto ormai da circa un anno sia stata originata dalla trasmissione, nella lontana Cina, del virus all’uomo da parte di un pipistrello. Di recente, pare che un analogo fatto di trasmissione di un altro coronavirus (confermiamo che non si tratti del famigerato Covid19) sia stato accertato in Olanda. Il passaggio all’uomo, in questo caso, pare sia avvenuto da un visone, che ha infettato un dipendente di un allevamento di animali da pelliccia; c’è anche notizia che sia stato accertato un secondo caso confermato addirittura dl ministro dell’Agricoltura nazionale. Se veri, questi contagi, rappresenterebbero la prova concreta di un contagio di un uomo da parte di un’altra specie animale. Alcune voci incontrollate narrano addirittura che il coronavirus sia passato prima dall’uomo ai visioni e che questi lo abbiano poi ritrasmesso agli uomini che lavorano negli allevamenti.
Sta di fatto che in questa situazione le autorità sanitarie olandesi, tra le proteste dei movimenti animalisti, hanno deciso di abbattere migliaia di animali a partire dal 6 giugno.
Nel quadro di questa situazione ecco che il mondo della street art interviene per informare la gente di quanto sta accadendo; due sono le problematiche; la prima, atavica, che l’uomo alleva per suo esclusivo piacere animali che vengono scuoiati vivi per realizzare, con le loro morbide pellicce, indumenti superflui dedicati esclusivamente alla sua vanità. La seconda problematica, nuovissima, che ora, nel terrore che si sviluppi una pandemia incontrollabile, si passa allo sterminio di tutti i visoni che si trovano negli allevamenti olandesi e che pare siano, all’incirca, 800.000. Analogo intervento di mattanza pare sia stato effettuato in Danimarca dove sono stati trucidati milioni di visoni.
Nell’amarezza di quanto sta accadendo potrebbe esserci una nota positiva: l’Olanda, che già aveva previsto la chiusura degli allevamenti di animali da pelliccia nel 2024, potrebbe anticipare al riconversione degli allevamenti già a partire da quest’anno. Notizia consolatoria infine è che il rischio di infezione da questo coronavirus per la popolazione sarebbe minimo, sempre secondo le autorità olandesi.
Dopo questa doverosa lunga premessa veniamo ai pezzi apparsi di recente che sono stati realizzati da due street artist molto attenti a ciò che accade nel mondo; loro sono Doublewhy_y e Hogre. Loro ci hanno insegnato a dubitare della pubblicità, ci hanno sensibilizzato sulla lotta del mondo LGTB e delle donne polacche contro l’oscurantismo dei governanti di quel paese che li vuole privare dei loro diritti primari. Ora ci sbattono in faccia lo sterminio di centinaia di migliaia di visoni.
vediamoci singolarmente i tre grandi poster.
“A differenza degli animali, vivono come se non dovessero morire e muoiono senza aver vissuto. Svaniscono come fili di fumo e la cosa più difficile per loro è capire che non sono nulla, che vivere è formarsi per la morte e nuovamente dissolversi, e che tuttavia gli esseri viventi rinascono continuamente in una diversa forma, e non esiste il niente, non sarà mai vuota l’eternità infinita“
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Scendiamo nei particolari e portiamo i pezzi fra gli umani!
“A differenza degli animali vivono come se non dovessero morire e
muoiono come se non avessero vissuto. Svaniscono come fili di fumo e la
cosa più difficile per loro è capire che non sono nulla, che vivere è
formarsi per la morte e nuovamente dissolversi, e che tuttavia gli
esseri viventi rinascono continuamente in una diversa forma, e non
esiste il niente, non sarà mai vuota l’eternità infinita.”