Eccoci alla puntata finale che conclude il lungo riassunto dei pezzi che nel corso di questo maledetto 2020 su sono accavallati sul muro libero del parcheggio di via Renato Cesarini e lo facciamo in bellezza, con un’ampia panoramica che mette in evidenza anche le strutture architettoniche del sito, sicuramente frutto della sperimentazione della mente visionaria di un architetto d’avanguardia dei prolifici anni ottanta del secolo scorso. Ricordiamo che quello che vedremo ora è l’istantanea dello stato dell’arte all’appena passato 5 dicembre. Ulteriori aggiornamenti, come dice Mentana, a dopo la pubblicità!
Iniziamo con tre pezzi raccolti in una elementare murata.
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Al centro del muro libero ecco una lunga murata comprendente cinque pezzi.
Andiamo a vederceli nel dettaglio.
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Veniamo ora alla murata cronologicamente apparsa per ultima; si tratta di due pezzi omocromatici; la dominante è acqua marina.
Facciamo le pulci ai pezzi!
Ike Poim
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e ora, in rapida successione gli ultimi tre pezzi.
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Chiudiamo con una ampia panoramica che mostra, da varie angolazioni, il sito espositivo di via Renato Cesarini.