Oggi qui si parla di Paolo e Francesca; il canto è praticamente dedicato ai lussuriosi; ma ogni cosa a suo tempo.
Destinatario del compito di realizzare un pezzo sulla campana per la raccolta differenziata del vetro che sta in via Domenico Tardini 29 è una giovanissima street artist apparsa di recente sulla scena romana, lei si chiama Zara.
Logisticamente entriamo nel secondo cerchio dell’Inferno Dantesco. Sulla soglia troviamo Minosse che ringhia con aspetto animalesco: è il giudice infernale, che ascolta le confessioni delle anime dannate e indica loro in quale Cerchio siano destinate.
Stavvi Minòs orribilmente, e ringhia:
essamina le colpe ne l’intrata;
giudica e manda secondo ch’avvinghia.
Passati oltre, Dante e Virgilio si ritrovano in un luogo buio dove una bufera trascina come storni che volano, i dannati che bestemmiano a rotta di collo. Si tratta dei lussuriosi morti violentemente. Si tratta di mille e mille anime tra cui molte oggetto dei nostri studi quando andavamo al liceo: Semiramide, Didone, Cleopatra, Elena, Achille, Paride, Tristano.
E come li stornei ne portan l’ali
nel freddo tempo, a schiera larga e piena,
così quel fiato li spiriti mali;
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Ormai Zara procede spedita nella realizzazione della sua opera
sotto l’occhi attento del grande Gojo!
I’ cominciai: «Poeta, volontieri
parlerei a quei due che ’nsieme vanno,
e paion sì al vento esser leggeri
Ed ecco che Dante incontra Paolo e Francesca; in parole povere, questi due erano finiti lì perché autori di una tresca; lei sposa di un deforme e lui, fratello di quest’ultimo, misero su una tresca. Scoperti furono fatti trucidare. Lui tace, lei parla e racconta che furono spinti alla relazione adulterina dopo aver letto insieme il romanzo di Lancillotto e Ginevra, una vera e propria rivista pornografica, per l’epoca.
Noi leggiavamo un giorno per diletto
di Lancialotto come amor lo strinse;
soli eravamo e sanza alcun sospetto.
Ed eccoci al pezzo finito.
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Amor, ch’a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m’abbandona.
Amor condusse noi ad una morte:
Caina attende chi a vita ci spense».
Queste parole da lor ci fuor porte.
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