Oggi restiamo nella città di Dite, ricordate? Sesto cerchio, quello degli eretici. Dante incontra Farinata degli Uberti, noto Ghibellino, uomo dell’Imperatore che conquistò Firenze dopo la “disfatta di Montaperti”. Quando i guelfi e il Papa si ripresero Firenze, le sue spoglie furono riesumate e disperse.
Ed el mi disse: «Volgiti! Che fai?
Vedi là Farinata che s’è dritto:
da la cintola in sù tutto ’l vedrai»
il compito di narrare artisticamente il decimo canto è stato assegnato a Yest; logisticamente ci troviamo sempre in via del Forte Braschi, in prossimità del civico 81. Vediamo cosa ha realizzato Yest.
la campana prima dell’intervento la fase di trasformazione
Dante parlando con Farinata si dichiara Guelfo, papalino, e scambia con lui qualche pungente battuta.
S’ei fur cacciati, ei tornar d’ogne parte»,
rispuos’io lui, «l’una e l’altra fiata;
ma i vostri non appreser ben quell’arte
Anche in questo caso abbiamo avuto il privilegio di essere cronisti della realizzazione del pezzo da parte di Yest. Ecco alcuni momenti del suo lavoro.
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Il nono canto quindi si rivela un vero e proprio affare di politica interna fiorentina; Dante cita le lotte per il potere nella città dove si scontrano due fazioni, i Guelfi, fautori del potere temporale del Papa e i Ghibellini che strizzano l’occhio alla casata sveva degli Hohenstaufen che acquisì la corona imperiale.
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Intanto Yest ha terminato il suo pezzo e ora ce lo vediamo in tutta comodità.
Nel frattempo Dante e Virgilio imboccano un sentiero, si incamminano e arrivano al bordo del Cerchio ma all’improvviso devono fermarsi per il tremendo fetore che sale da sotto. Essi si ritraggono e decidono di attendere fino a quando il loro naso non si sarà abituato alla puzza.