Un murale al giorno (toglie la malinconia di torno) /624

Oggi è stata una giornata molto proficua per la nostra passione; come ai vecchi tempi ci siamo lanciati per Roma a fotografare grandi pezzi di arte ipercontemporanea.

Il mondo della street art romana pare essersi svegliata dal torpore cui si era abituata in tempo di pandemia e sta cominciando, complici anche i tempi bui che stiamo attraversando, a interessarsi ai grandi problemi che investono l’umanità.

Premesso che nei prossimi giorni daremo ampia visibilità a tutto ciò che stiamo trovando, oggi presentiamo un pezzo che riteniamo essere il massimo del “murale“, quello che alle origini di questa arte venne espresso da quel Diego Rivera che gettò le basi dell’arte rivoluzionaria, quella che stava dalle parti del popolo, degli oppressi.

Vedendo oggi il muro dipinto davanti al Centro di Aggregazione SocialeCommunia“, a S.Lorenzo, un pezzo dove viene espresso tutto il mondo, tutto ciò che vorresti avere e tutto ciò che vuoi combattere, ti porta immediatamente con la memoria a quei pezzi dipinti sui muri messicani da Rivera ai tempi della rivoluzione Messicana; pezzi fatti di gente del popolo intenta a realizzare manufatti destinati a soddisfare le loro esigenze, a coltivare la terra liberata dal latifondo.

Prima della presentazione del pezzo che abbiamo trovato oggi in via dello scalo S.Lorenzo, sul muro prospicente il cancello di ingresso al centro sociale, sentiamo il bisogno di fare due precisazioni:
– Se volete approfondire la vostra conoscenza sull’attività del CSOA Communia andate a leggervi il capitolo che gli abbiamo dedicato nel nostro libro “La street art romana attraverso i centri di aggregazione sociale” (edizioni “Il Galeone“);
– La rubrica “Un murale al giorno (toglie la malinconia di torno)” oggi giunta all’articolo numero 624, nasce il 1 Luglio 2014 proprio con la presentazione di un pezzo realizzato da Hogre proprio a “Communia“!

Altra precisazione: non conosciamo chi sia l’autore del pezzo che stiamo presentando; sulla base troviamo scritto “Giga“, attendiamo che qualcuno ci illumini.

Ora ci avviciniamo e vediamo alcune delle scene che compongono l’opera.

Ecco è presente anche il pezzo che Hogre realizzò nel 2013 nella prima sede di Communia che stava in via dei Sabelli.

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Il murale ha la fortuna di essere esposto su di un muro che affaccia su una strada trafficata sia da veicoli che da persone che percorrono il marciapiede, quindi ha la fortuna di essere visto da un sacco di gente che a sua volta è fortunata di vedere questo pezzo!

Nessun confine

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Nel pezzo è presente anche un cartello che dimostra che S.Lorenzo è un quartiere attento alle esigenze della gente, in quartiere fatto di giovani, multietnico, tollerante, aperto a tutte le culture:

Noi vogliamo ancora di più, e la nostra pretesa non è una esagerazione!

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