Nuovo sito
Ed eccoci a visitare un altro sito abbandonato; si tratta di una ex cartiera di cui la nostra regione era fornitissima. Ogni fiume (ricordiamo che le cartiere sono acquivore per eccellenza) che solca la nostra regione, nei tempi passati ne aveva una, e ora, caso strano sono tutte chiuse. Ma da dove prendiamo la carta adesso? Beh, semplice, dalla Cina!
Entriamo nella cartiera abbastanza facilmente anche se siamo costretti a bagnare completamente le nostre scarpe per superare una copiosa perdita di acqua in prossimità della falla alla recinzione di questo sito. A occhio e croce, sono sempre i calendari rimasti appesi al muro che ci danno un aiuto, il luogo era ancora presenziato nel 2004, anche se lo stato in cui si trovano i macchinari, e qui ne abbiamo visti tantissimi, fa pensare che da quando si sono fermati, di tempo ne sia trascorso proprio tanto. Dobbiamo però considerare che, geograficamente, stiamo in una strettissima gola dove scorre il fiume, il sole ci arriverà bene solo in piena estate, e quindi l’umidità prossima al cento per cento, la fa proprio da padrona.
Ci limitiamo a visitare solo il piano terra della cartiera; è abbastanza tardi e rischiamo di essere colti dall’oscurità. Ma ci ripromettiamo di tornare (siamo un po’ lontani da Roma) e allora ci metteremo alla ricerca di scale praticabili per almeno scende a livello fiume, dove potremmo trovare altre tracce di archeologia industriale, magari valorizzate da qualche graffito di buona fattura.
Arriviamo al primo capannone e siamo accolti da un pezzo su porta scorrevole.
Attraversiamo il varco ed entriamo nel primo salone; ci accorgiamo di essere nell’ambiente finale della fabbrica; il macchinario imponente che vediamo ora è quello dove arrivava il cartone prodotto attraverso questa immensa pressa rotativa.
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Entriamo nel secondo ambiente; qui altri due pezzi.
siamo nel salone degli acidi.
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Passiamo ora nell’ambiente successivo; un altro pezzo di…..
Qui sembra esserci il cuore della cartiera; le valvole la fanno da padrona.
Ci voltiamo e dall’altra parte vediamo un altro pezzo; azzardiamo anche chi sia il writer.
E anche da questa parte non mancano le vestigia delle apparecchiature cartarie.
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Passiamo vicino a quei fusti ancora pieni di olio minerale ed entriamo nell’immenso salone di stoccaggio della produzione e qui troviamo l’ultimo pezzo.
allontaniamoci
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E dalla cartiera misteriosa è proprio tutto; ce ne andiamo di corsa, anche perché sta imbrunendo. Solo il tempo di un’ultima occhiata!