Negli ultimi tempi, lo riconosciamo, abbiamo perso gran parte della nostra concentrazione circa gli eventi artistici che si celebrano sui muri, legali e illegali, della città di Roma. O forse, al contrario, siamo stati molto attenti, anche troppo forse, a quello che ci accadeva intorno e lo abbiamo ritenuto ripetitivo, vecchio, obsoleto, non stimolante. Sta di fatto che all’atto pratico, ci siamo rinchiusi in un mutismo che alla fine si è reso controproducente; pian piano è venuta meno la voglia di cercare, scoprire, come se ci fossimo mummificati.

Ovviamente non è diminuita la voglia di girare, guardarci intorno, scoprire colori, anime; finché, complice il caldo asfissiante, è venuto meno l’elemento umano, celermente trasferitosi nelle località di villeggiatura, e, giocoforza, siamo stati costretti ad affacciarci alla finestra e guardare fuori; ed ecco il miracolo: ci sono rumorosamente passate davanti delle immagini che hanno riacceso la nostra curiosità e , in quattro e quattr’otto, ci siamo armati della nostra fotocamera e, ben appostati, abbiamo atteso il ritorno del treno che un’ora prima ci aveva allertato.

Riprendiamo, proprio dallo stesso punto, il discorso che avevamo bruscamente interrotto il 6 marzo scorso, ben quattro mesi fa!

Eccolo che arriva!

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Mentre rallenta per effettuare la fermata, piano piano ci scorre davanti; inutile dire che eravamo ben appostati. Era veramente carico! Cinque vetture al completo.

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Abbiamo ora tutto il tempo per spostarci su una posizione più congeniale da dove ci possiamo gustare con assoluta tranquillità tutti i singoli pezzi della murata viaggiante. Eccoli!

Chiude una coppia che si abbraccia su due vetture

eccoli separati

Beh, che dite, ne è valsa la pena!?