Per muri liberi /1

Il progetto FotografiaErrante dedica molto spazio ai pezzi realizzati sui cosiddetti “Muri Liberi”; si tratta di muri messi a disposizione dei writer da parte del Comune di Roma. Su quei muri, rispettando delle regole molto semplici, un writer può realizzare i sui pezzi senza incorrere nei rigori della legge. E dalla esperienza che abbiamo fatto c’è da dire che specie alcuni questi muri sono divenuti dei veri e propri laboratori d’arte ipercontemporanea molto ambìti dai writers e non di rado si incontrano persone che, armate di fotocamera, catturano le immagini dei pezzi esposti.

Noi abbiamo in proposito creato delle rubriche specifiche per raccogliere e presentare in maniera razionale il continuo divenire di quei muri, per citarne qualcuno, basta pensare al parcheggio di Villa Bonelli (Fermata FL1), a via Marilyn Monroe, a via Chiarini, a via Renato Cesarini, a Riva Ostiense. Questa sera inizieremo una nuova rubrica nella quale presenteremo i pezzi realizzati su muri liberi, o che comunque sono da considerarsi tali per consuetudine e/o tolleranza, che potremo definire minori, non perché non vi si possano trovare pezzi di pregevole fattura, ma solo perché essendo defilati, magari non sono oggetto di sfrenato assalto da parte dei writers, e quindi i pezzi hanno la possibilità di rimanere esposti per molto tempo. E da parte nostra richiedono una frequenza di visite molto blanda.

Tutto ciò premesso, facciamo quindi un salto a Centocelle, in Piazza Teofrasto; lì c’è un complesso scolastico circondato da un muro lunghissimo che gira su via Giovanni Gussone, largo Girolamo Cocconi e via Michele Tenore. Su quel muro, senza soluzione di continuità, ci sono una miriade di pezzi, principalmente esercizi calligrafici, qualche puppet di corredo, ed ogni tanto anche pezzi figurativi. Cominciamo questa sera col presentare un pezzo realizzato alla fine dell’inverno dal duo artisticamente parlando Teddy Killer e Julieta XLF. E se questo pezzo vi colpisce particolarmente, potete andarvene a gustare un altro, realizzato sempre dai due, custodito al MAAM (Museo dell’altro e dell’Altrove di Metropoliz) in via Prenestina, altezza Tor Sapienza. Veniamo ora al pezzo:

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Allarghiamo ora il campo e vediamo come questo pezzo si inserisca magnificamente nella murata dove prevalgono raffinati ed elaborati esercizi calligrafici

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Nel prossimo articolo continueremo ad esplorare questo muro…………………..

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