Un murale al giorno (toglie la malinconia di torno) /538

Mollare l’automobile in un angusto parcheggio e farsi una passeggiata per le vie di un quartiere di Roma è una cosa piacevole; si riacquista quella dimensione sociale che standosene chiusi dentro casa o, per l’appunto in automobile, viene messa da parte. Quando poi, ti capita di incontrare, non cercati, alcuni pezzi che sembrano perle incastonate nei muri fatiscenti di edifici che se la passano male, la cosa si fa addirittura inebriante.

E’ proprio quello che è capitato a noi quando oggi, passando per Centocelle e incappando in un traffico micidiale, decidiamo su due piedi di accostare, possibilmente parcheggiare in modo rispettoso e andiamo a fare due passi per sgranchire le gambe e attendere che magari la fila scompaia miracolosamente.

Vai, cammini, incappi in un mucchio di rifiuti accostati a un cassonetto, eviti all’ultimo momento la cacca di un cane abbandonata proprio in mezzo al marciapiede, incontrando sempre gente che, vedendoti con una macchina fotografica in mano ti dispensa gratuitamente un sorriso. Poi giri in via dei Ciclamini e laggiù intravedi qualcosa che sembra essere in pezzo di street art. Ci avviciniamo e ci rendiamo conto di essere al cospetto di uno stencil di uno street artist da noi conosciuto e soprattutto apprezzato; lui è Dharani e questo è il suo pezzo.

Dharani

l’ambiente espositivo

Proprio un bell’incontro ma non è tutto; dopo circa 100 metri giriamo per via delle Palme e poco più avanti, proprio di fronte a un Pub rinomato, incappiamo in un secondo pezzo, sempre uno stencil, sempre di Dharani.

presenze

Due incontri inaspettati ci hanno distratto e rilassato; si sta facendo notte e guadagniamo rapidamente il parcheggio dove avevamo lasciato l’automobile e di corsa a casa!

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